Inizia la Formula 1 2024: chi sono i piloti e per quali squadre corrono

Dieci team e venti piloti, sono i protagonisti della nuova stagione di Formula 1 che parte questo weekend in Bahrain. Andiamo a conoscerli meglio

Inizia la Formula 1 2024: chi sono i piloti e per quali squadre corrono

Riparte la caccia a Max Verstappen, tre volte campione del mondo, e alla Red Bull, l'invincibile team che ha vinto 21 delle 22 gare dello scorso anno. La Formula 1 2024, invece, aggiunge altre due tappe al suo già ricco calendario sperando che la competizione possa essere viva e intensa fino all'ultima curva, come lo è stata nel 2021. I team a fronteggiarsi sull'asfalto di tutto il mondo sono ancora 10, con due piloti per franchigia. Andiamo a scoprirli più dettagliatamente.

Red Bull - Max Verstappen e Sergio Perez

Il primo della fila è semplicemente Max Verstappen, il pilota olandese classe 1997, che da tre anni domina la Formula 1 con un piglio raro. Il più giovane esordiente della categoria, oltre a vantare i tre allori (2021-2022-2023), ha all'attivo 54 vittorie e 32 pole position, numeri che lo posizionano già tra i più grandi della storia di questo sport. Il figlio di Jos sembra avere ancora appettito e voglia di stritolare questo campionato, mentre gli altri non possono far altre che sognare di staccare dalla sua monoposto il numero 1. Professionale e appassionato, Verstappen è un vincente anche nella vita privata, facendo coppia fissa con la bellissima Kelly Piquet, figlia del grande Nelson. L'orange è l'uomo da battere, senza scuse.

Red Bull

Il suo compagno di scuderia è Sergio Perez, trentaquattrenne messicano, ormai relegato a seconda guida senza alcun tipo di ambizione. Un gregario di lusso, che all'occorrenza sa tirar fuori gli artigli per il bene del team. Nel primo titolo piloti vinto da Verstappen, una parte del merito va anche all'azione da perfetto scudiero dell'alfiere di Guadalajara. Probabilmente, Perez ha già dato il meglio in questo sport, dove è riuscito a vincere 6 gare, mentre lo scorso anno si è laureato vice-campione del mondo. Il suo difetto più grande è quello di essere incostante, non soltanto nell'arco di tutto il campionato, ma anche dentro alla singola gara.

Ferrari - Charles Leclerc e Carlos Sainz

Charles Leclerc è chiamato a una grande stagione. Il monegasco, coetaneo di Verstappen, ha spesso sfoggiato numeri dall'immenso talento, specialmente quando si parla di attaccare un avversario con manovre corpo a corpo, ma finora ha raccolto poche soddisfazioni di classifica; vuoi per una macchina poco competitiva, vuoi per una maturità non ancora completa. Il numero 16 della Ferrari sembra avere un buon feeling con la nuova SF-24, cosa che magari potrebbe portarlo ad aggiornare il numero delle vittorie che è fermo a 5 dalla prima metà della stagione 2022. Il "predestinato" - come spesso viene chiamato - è un grande specialista del giro secco, con 23 pole position all'attivo.

Ferrari SF-24

Carlos Sainz, il torero di Madrid, è prossimo ai trent'anni e ha la valigia in mano. Il suo posto sulla Rossa sarà preso da Lewis Hamilton nel 2025. Questo fattore pare non influenzarlo e la sua ambizione resta quella di diventare campione del mondo. Chissà se riuscirà a farlo già con la Scuderia di Maranello, con la quale lo scorso anno è riuscito a interrompere la striscia vincente della Red Bull, con il grande acuto di Singapore. L'iberico è maturo e costante, un buon asso sul quale fare affidamento.

Mercedes - Lewis Hamilton e George Russell

Non ha bisogno di presentazioni Lewis Hamilton, dato che è il pilota più vincente della storia di questo sport: 7 titoli mondiali (ex-equo con Michael Schumacher), 103 vittorie, 104 pole position e 197 podi. Numeri da capogiro per il campione di Stevenage, 39 anni, all'ultimo valzer con la Mercedes, con la quale ha vinto sei campionati del mondo piloti. La prossima stagione correrà con il Cavallino Rampante, per la curiosità di tutti. Quest'anno, comunque, vorrebbe congedarsi dalla scuderia anglo-tedesca nell'unico modo che conosce: vincendo.

F1 Mercedes

George Russell fa parte della generazione del nuovo che avanza, di quella schiera di talentuosi e rampanti piloti che dovrebbero dare il cambio alle vecchie glorie. Due anni fa era andata bene, lo scorso anno ha faticato di più. Nessuno però può mettere in discussione le qualità di un pilota straordinario, che non ha ancor fatto vedere tutto il proprio potenziale. Il 26enne del Regno Unito ha già vinto una gara in Formula 1, ma le sue ambizioni sono molto più elevate. Con una Mercedes degna del suo blasone, potrebbe inserirsi in quel lotto di alfieri in grado di acciuffare dei bei sogni di gloria.

Mclaren - Lando Norris e Oscar Piastri

Una coppia che scoppia, due giovani talenti che condividono il box di una scuderia tra le più vincenti della storia della Formula 1, con l'obiettivo di riportare le monoposto in "papaya orange" davanti a tutti. Impresa complessa, anche se Lando Norris (inglese classe 1999) e Oscar Piastri (australiano classe 2001) hanno dalla loro un talento cristallino pronto ad accendersi in ogni momento. Loro due, insieme al proprio team, si candidano al ruolo di mine vaganti per sparigliare le carte in alcuni circuiti. Certamente il futuro è dalla loro parte, a livello di talento sono due ragazzi veloci e determinati, dalla stoffa pregiata che solo in pochi possono vantare. L'importante è non disperdere il proprio valore, ma tanto dipenderà anche dalla macchina con la quale gareggeranno. Mclaren avvisata.

Mclaren

Aston Martin - Fernando Alonso e Lance Stroll

Il pilota che ha corso più GP nella storia della Formula 1, uno dei più brillanti interpreti di questa disciplina, 2 titoli iridati in bacheca, reduce dalla miglior stagione degli ultimi dieci anni, conclusa con 8 podi e il quarto posto nella graduatoria finale. Fernando Alonso, 42 primavere, potrebbe essere il padre di tanti suoi colleghi, ma questo non gli impedisce di aver più fame e voglia di vittoria di loro. Il mastino di Oviedo è la dimostrazione che l'età, spesso e volentieri, è soltanto un numero. Il suo ego e la sua ambizione sono smisurati, al pari delle sue capacità, ma tanto dipenderà dalla macchina. L'ottimismo non è alle stelle, perché lo spagnolo ha già detto che 19 piloti su 20 sanno già che non vinceranno il mondiale. Che sia solo scaramanzia?

Aston martin

Il suo collega in Aston Martin è il venticinquenne canadese Lance Stroll, figlio del proprietario. L'aura di "raccomandato" lo accompagna da tutta la carriera e forse gli pesa un po' sulle robuste spalle. Eppure, a ben guardare non è un driver da disprezzare, anzi, nella suo percorso in Formula 1 a volte ha sbalordito, come ai tempi della Williams (un po' derelitta) con la quale riuscì a siglare la pole position in Turchia. Reduce da un'annata nefasta, stritolato dalla forza di Alonso, quest'anno può solo migliorare. Altrimenti anche il suo sedile dorato, potrebbe scricchiolare.

Alpine - Esteban Ocon e Pierre Gasly

Scuderia francese e coppia transalpina. L'Alpine affida le proprie fortune a due piloti che in giovane età promettevano di arrivare in alto, ma che - a conti fatti - non sono mai sbocciati del tutto. Esteban Ocon, classe '96, corre con il team motorizzato Renault dal 2021 e due anni fa è riuscito anche a vincere una splendida gara in Ungheria. Fino a questo momento il suo unico acuto in carriera. Pierre Gasly, coetano del collega, è al suo secondo anno con l'Alpine e ha una voglia matta di fare meglio della passata stagione, nella quale ha ottenuto un singolo podio. Conta una vittoria in carriera, a Monza a bordo dell'Alpha Tauri nel 2020.

Racing Bulls - Daniel Ricciardo e Yuki Tsunoda

Daniel Ricciardo è rientrato in Formula 1 dalla finestra, accettando di buon grado la chiamata della Racing Bulls, la rinnovata scuderia satellite della Red Bull, dopo gli anni bui in Mclaren. L'australiano, prossimo ai 35 anni, nel passato ha dimostrato un talento e una velocità fuori dal comune, risultando un compagno di box scomodo per tutti, anche per un pluridecorato campione come Sebastian Vettel, ai tempi della militanza in Red Bull. Oggi, il veterano ha solo voglia di tornare a sorridere, il suo marchio di fabbrica. Il suo compagno di avventura è Yuki Tsunoda, giapponese di 23 anni, del quale si parla un gran bene da molto tempo, ma che finora ha abbastanza deluso. Potrebbe essere la stagione della sua consacrazione, consapevole che non può avere ambizioni di vittoria, ma l'obbligo di portare più punti possibili al team di Faenza.

Racing Bulls

Sauber - Valtteri Bottas e Guanyu Zhou

Quest'anno niente più Alfa Romeo a capeggiare sulla livrea della Sauber, mentre la coppia di piloti è stata confermata in toto. Valtteri Bottas, finlandese di quasi 35 anni, per molto tempo è stato - forse - il miglior secondo pilota in griglia, quando difendeva i colori della Mercedes, con la quale ha vinto 10 gare. Oggi, l'algido driver sembra molto più timido in pista, di quanto non lo sia fuori dai tracciati, dove sfoggia spesso dei look eccentrici. La sensazione è che il meglio lo abbia già dato. Guanyu Zhou è un pilota cinese di 24 anni, che finora ha raccolto 12 punti in due anni di F1. Anonimo e indecifrabile, siamo in attesa di qualche suo guizzo.

Haas - Nico Hulkenberg e Kevin Magnussen

Viva l'esperienza per il team Haas, che quest'anno ha salutato il team principal Gunther Steiner, vulcanico altoatesino, per accogliere il giapponese Komatsu. Dicevamo, la scuderia americana si affida all'usato sicuro, offendo la batteria di piloti più anziana della griglia: Nico Hulkenberg e Kevin Magnussen, rispettivamente di 36 e 31 anni. In passato fra i due alfieri della Haas non scorreva buon sangue, famosissima la lite davanti ai microfoni con parolacce annesse, mentre l'anno scorso la convivenza è stata tutto sommato dolce. L'obiettivo è portare punti, in un modo o nell'altro. Meglio senza distruggere troppe macchine.

Haas

Formula 1 Williams - Alexander Albon e Logan Sargeant

Chiudiamo con il team Williams, uno dei più gloriosi nomi della Formula 1, relegato alle ultime file da troppo tempo. Lo scorso anno, anche grazie ad Alexander Albon, forse la nota più lieta del 2023, la stagione non è stata completamente da buttare. Il pilota thailandese è tornato a far vedere il suo ricco bagaglio di talenti, impressionando anche i vertici di alcuni team da alta classifica, compresa quella Red Bull che lo aveva prima sedotto e poi centrifugato con troppa velocità.

Logan Sargeant è la giovane spalla, che lo scorso anno è riuscito a riportare la bandiera americana a punti nella F1 dopo un sacco di tempo. L'obiettivo è quello di crescere ancora, remando il meno possibile nei bassifondi.

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