Roma - Alla fine il titolo è rimasto Baciami ancora. Suona bene, evoca L’ultimo bacio, di cui è il seguito ufficiale, e custodisce uno sguardo moderatamente ottimista su quei personaggi incasinati, a partire dai protagonisti Carlo e Giulia. Dopo due avventure americane con Will Smith, una lunga preparazione e qualche scaramuccia finita sui giornali, venerdì scorso Gabriele Muccino ha dato il primo ciak al suo nuovo film. In un campo di grano fuori Roma. Italiano al cento per cento, Baciami ancora è uno dei fiori all’occhiello del listino Medusa 2009-2010. Il primo, quasi due lustri fa, incassò 16 milioni di euro, trasformandosi in un caso di costume, oggetto di vivaci discussioni e di cento scopiazzamenti, nonché ispiratore di un remake hollywodiano, The last kiss.
Ci si chiede come Muccino, che firma il copione con Rulli e Petraglia, riprenderà in mano le vicende di quei cinque maschietti, ora a un passo dai quaranta. «La storia di tutte le storie d’amore» è ancora viva nel ricordo di tanti spettatori che si riconobbero nei tormenti della coppia trentenne destinata a scoppiare. Tuttavia la sfida suona interessante, anche dopo che Giovanna Mezzogiorno s’è sfilata dal cast, aprendo un vuoto riempito con l’arrivo di Vittoria Puccini. Neanche Martina Stella, Silvio Muccino e Stefania Sandrelli saranno della partita. In compenso il gruppo maschile si riforma al completo: così, accanto a Stefano Accorsi, ritroveremo Claudio Santamaria, Pierfrancesco Favino, Marco Cocci, Giorgio Pasotti. Tra le new entry, spiccano Valeria Bruni Tedeschi, Adriano Giannini e Primo Reggiani.
«Ovvio, avrei voluto che ci fossero tutti. Ma va bene così: il copione è molto bello, sarà un film maturo, meno maschile dell’altro, con toccanti ruoli femminili», anticipa Domenico Procacci, che produce con Medusa. Undici le settimane di lavorazione, un budget che sfiora gli 8 milioni di euro, uscita a fine gennaio 2010. Aggiunge il titolare della Fandango: «Lo so, molti vedono Baciami ancora come un’operazione squisitamente commerciale. Sbagliano. Gabriele è incapace di fare “operazioni”, non s’è montato la testa, è lo stesso di sempre. Magari si permetterà qualcosa di più, ma se l’è meritato, no?».
Massima segretezza sulla storia corale. Ma certo si ripartirà dalla coppia, lui pubblicitario e lei nel campo immobiliare, alle prese con una figlia e un matrimonio in crisi. L’idea, ha spiegato Muccino, è di raccontare «un mutamento, una crescita, anche una consapevolezza delle cose fatte: a 30 anni si è in fuga, a 40 arriva la riflessione». Rispetto a L’ultimo bacio, sarà dunque un film «più costruttivo e tenero, i personaggi sono meno cinici, hanno fatto tesoro degli errori commessi». In sintesi: «Un film sul senso di colpa e sul senso della vita, sull’amore, la paternità e la maternità».
Forse anche per questo Vittoria Puccini, l’ex Elisa di Rivombrosa, madre nella vita della piccola Elena avuta da Alessandro Preziosi, alla fine s’è imposta sulle altre candidate, tra le quali Claudia Pandolfi. «Il percorso iniziato da Giovanna può continuare attraverso Vittoria. Del resto, la maternità è nel suo dna», ha precisato Muccino.
Per lui, papà di tre bambini avuti da tre donne diverse, «si cambia molto quando abbiamo dei figli, è una traccia innegabile, non saremo mai più quelli che di prima». Già, addio sindrome di Peter Pan: bisogna crescere.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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