Da sabato le multe non verranno più lasciate sul parabrezza, sparirà anche il foglietto con il Qrcode. L'unico modo per essere avvisati della contravvenzione per divieto di sosta sarà l'alert inviato in tempo reale sul Fascicolo digitale del cittadino. In alternativa si riceverà a casa la consueta notifica con tanto di spese (14 euro per i residenti a Milano, 18 per chi abita fuori). Da settembre qualsiasi tipo di multa, comprese quelle per passaggio illecito in ztl e corsie preferenziali, ed eccesso di velocità entro i 10 km orari, compariranno solo in digitale.
Ma di cosa si tratta? Il Fascicolo del Cittadino è un «raccoglitore digitale» dove si possono consultare le informazioni anagrafiche dell'intero nucleo famigliare, le iscrizioni ai servizi scolastici, monitorare pagamenti e scadenze per le imposte comunali e per eventuali multe, appunto, prendere appuntamento per accedere agli uffici comunali e richiedere e stampare autonomamente un certificato anagrafico con valore legale.
Tramite l'app del Fascicolo è possibile anche pagare le sanzioni con il sistema PagoP , imposte e rette. L'accesso al Fascicolo richiede la registrazione al sito web del Comune o al sistema Spid. Per potersi registrare sul portale del Comune servono Pin o codice contribuente e codice fiscale, mentre per il Fascicolo sono necessari Spid o Cie, la carta di identità elettronica per leggere la quale però è necessario avere il dispositivo di lettura.
Una volta in possesso di Spid, per cui occorre fare tutta una serie di passaggi, è sufficiente scaricare gratuitamente la app e seguire la procedura guidata. Attenzione: quando viene richiesto il «sistema di pagamento» bisogna sceglierlo e inserire i dati della carta di credito o la Postepay per essere pronti, una volta che si dovrà pagare la prima multa.
Detto ciò non è affatto detto che una volta attivata la app questa invii gli alert quando si prende una multa: il sistema, infatti, spesso non funziona. Stesso discorso vale per il Qrcode in uso fino a sabato: sono più le volte che il codice è «vuoto» che quelle in cui fornisce le informazioni necessarie.
Attenzione però: c'è un'alternativa a tutta questa complessa burocrazia digitale ovvero la pec: le pubbliche amministrazioni sono obbligate a utilizzarle per comunicare con i cittadini. Per attivare un indirizzo di posta elettronica certificata è necessario rivolgersi ad un Gestore, ovvero aziende, pubbliche o private, certificate e presenti nell'elenco del CNIPA. Sulla pagina «Amministrazione trasparente» del Comune è possibile consultare l'elenco dei gestori che forniscono il servizio, a pagamento.
Tornando alle multe «smaterializzate», sono due gli ordini di problemi che ne conseguono: da un lato gli uffici della polizia locale saranno sommersi di lavoro perché praticamente tutte le multe dovranno essere notificate, fatte salve le poche che i cittadini più smart troveranno nel fascicolo e riusciranno a pagare.
Dall'altro il rischio per Palazzo Marino è di non incassarle in tempi rapidi: se, infatti, il 70% delle sanzioni veniva pagato immediatamente dagli automobilisti, che quando trovavano la contravvenzione sul parabrezza si recavano nelle ricevitorie per saldare, con questo sistema la notifica arriverà dopo tre mesi a casa (il Comune per legge ha 90 giorni di tempo): i milanesi a loro volta, avranno 60 giorni per pagarle. Ma il rischio è che le contravvenzioni finiscano così dimenticate in un cassetto.
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