La musica stellare di Gerard Grisey apre il festival «Controtempo»

Il governo di Nicolas Sarkozy non ha voluto essere da meno dei precedenti esecutivi nella promozione della cultura francese, dentro e fuori i confini nazionali. L’acceso dibattito che ha preceduto la nomina a direttore dell'Accademia di Francia, che ha sede a Villa Medici, di Frédéric Mitterand e anche l’oculata scelta del suo successore, Éric de Chassey, ne sono ulteriore conferma. Eric de Chassey intende proseguire sulle orme del suo attivissimo predecessore, e già presenta la prima iniziativa. Un festival di musica contemporanea, da oggi a mercoledì 20, in collaborazione con altre Accademie straniere che hanno sede a Roma (Spagna, America) e con Musica per Roma, per la direzione artistica franco-italiana di Yann Robin (compositore francese borsista a Villa Medici) ed Oscar Pizzo (direttore dei progetti «Contemporanea» di Musica per Roma e «Calliope» che ha per protagonisti i borsisti delle varie accademie). Il curioso titolo dato a questo primo festival («Controtempo») esprime la volontà di fare dell’Accademia un laboratorio che punta oltre che sulla produzione musicale attuale, anche sulla sperimentazione e formazione.
La qualità del festival è assicurata dalla presenza di noti interpreti e compositori e dalla accurata impaginazione dell’intero programma che propone un interessante confronto franco/italiano - confronto naturalmente sbilanciato a favore dei compositori francesi, ovvio - per il quale sono impegnati anche taluni compositori-pianisti, come nel caso di Michael Levinas, protagonista del concerto di lunedì 18, già noto nel mondo musicale romano, per essere stato, a Villa Medici, negli anni Settanta Ottanta, come giovane compositore.
La rassegna si chiuderà il 20 (presso l’Accademia americana a Roma, nella sede di Villa Aurelia), con un omaggio a un compositore italiano la cui fama ha oltrepassato da tempo i nostri confini, il veneziano Luigi Nono.


L’inaugurazione oggi all’Auditorium, con la prima italiana di una curiosa composizione di Gérard Grisey, Le Noir de l’Etoile per sei percussionisti, banda magnetica, trasmissione di segnali astronomici di due Pulsar sopernova (dalla stazione radioastronomica di Bologna) e la presenza attiva di un astrofisico, come espressamente richiesto dal compositore, e che nel nostro caso sarà Margherita Hack.

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