"Club tropicana" è un tesoro

Giorgio Verdelli
Giorgio Verdelli
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Ci sono programmi che confermano l’impareggiabile capacità della radio di raccontare. Club Tropicana è uno di questi (Rai Radio2 dalle 21 alle 22 fino a venerdì 13 settembre). Dopotutto già il conduttore Giorgio Verdelli (foto), qui in onda con Gianfranco Valenti, è un maestro della narrazione cineradiotv. Ma è proprio l’atmosfera di Club Tropicana a diventare un unicum, specialmente di questi tempi. La scintilla di ognuna delle 55 puntate è un episodio/programma/intervista della storia della radio che poi accende un piccolo viaggio emotivo, aneddotico e pure sociologico nella storia del costume, della musica, dello spettacolo in generale.
Non c’è nostalgia, in Club Tropicana, e questo è senza dubbio un valore aggiunto perché convince non solo l’ascoltatore che ha memoria diretta ma attira anche chi non ce l’ha e vuole imparare, informarsi, aggiungere termini di valutazione alle proprie convinzioni. C’è l’episodio, raccontato anche nelle note stampa, di Rino Gaetano che, nel programma Radio Nip di Sandra Milo, a fine 1977 canta Gianna prima di eseguirla al Festival di Sanremo pochi mesi dopo.

Ma ci sono anche passaggi di Raffaella Carrà e Paolo Conte, spezzoni di Vi parla Alberto Sordi o Hit Parade, ci sono insomma pezzi di storia italiana rimasti inevitabilmente coperti dalla polvere del tempo e che ora scintillano come fossero nuovi. Meraviglia.

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