Il dolore al braccio e la corsa nel backstage. Ecco perché Anna Tatangelo ha abbandonato il palco

Paura per la cantante che dopo un dolore al braccio lascia il concerto. Per fortuna si è trattato solo della dolorosa puntura di una vespa

Il dolore al braccio e la corsa nel backstage. Ecco perché Anna Tatangelo ha abbandonato il palco
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Ci sono poche cose che possono interrompere un concerto, un malessere improvviso del cantante, un problema atmosferico, la minaccia di un attentato come per Taylor Swift e... la puntura di una vespa.

Anna Tatangelo lascia il concerto

L'ultimo caso è proprio quello accaduto ieri sera durante il concerto di Anna Tatangelo a Giulianova (Teramo), dove si stava esibendo nell'ambito delle manifestazioni della Madonna di Portosalvo. Mentre intonava una delle sue hit più famose: Essere una donna, un'improvviso dolore al braccio. La cantante lo tocca e cerca di andare avanti facendo cantare il pubblico, ma poi non ce la fa e lascia il palco.

Il pubblico non capisce, ma subito dopo anche un papà insieme al figlio piccolo presentano lo stesso dolore dovuto alla puntura di una vespa e si comincia a comprendere il motivo per cui per qualche minuto prima la cantante è corsa nel backstage. Proprio lì arrivano due medici; l'allergologo Paolo Calafiore e dal primario del pronto soccorso, Giuseppe Casaccia, che per fortuna erano in servizio sulle ambulanze della croce rossa obbligatorie durante gli eventi di piazza e visitano la cantante.

Il messaggio social

Subito dopo essere stata curata con una pomata e un impacco di ghiaccio freddo, la Tatangelo registra un video in cui scherza sull'accaduto, raccontando a tutti che non si trattava di un'ape come al momento era stato detto, bensì di un'aggressiva vespa la cui puntura, oltre ad essere molto dolorosa, può provocare anche gravi problemi di salute soprattutto se si è allergici al suo veleno.

Anche il papà e il figlio punti mentre stavano guardando il concerto vengono visitati e poi tornano a casa senza nessuna conseguenza. La serata finisce e in un'ulteriore video, la cantante si mostra mentre scherza con i ballerini dicendo: "Questa sera non ci siamo fatti mancare nulla, giusto?". In ogni caso nessun problema serio, solo uno spavento e un braccio gonfio per la puntura.

Perché la puntura di vespa è pericolosa

Può provocare reazioni cutanee molto fastidiose. Di norma, l'ingresso del pungiglione nella cute induce localmente una tumefazione infiammatoria molto dolorosa che si risolve dopo qualche ora ed è dovuto alle sostanze velenose inoculate dall'insetto.

Anche se solo in rari casi, la puntura di questo insetto può diventare rapidamente fatale nel caso di soggetti sensibili e allergici. E in teroria chiunque potrebbe sviluppare uno shock anafilattico, anche se i soggetti con storia personale o familiare di allergia sono sicuramente a maggior rischio.

Se dopo una puntura si nota:

• Comparsa di orticaria o eruzione cutanea
• Senso di oppressione toracica
• Difficoltà a deglutire (per gonfiore dei tessuti)
• Respiro affannoso, fame d’aria o difficoltà a respirare
• Crampi allo stomaco, vomito o diarrea
• Svenimento

è fondamentale recarsi subito al pronto soccorso, anche se come detto si tratta di eventi rari.

Il veleno delle vespe

La dolorosa puntura delle vespe comporta l'inoculazione di un veleno che è una complessa miscela di ammine (istamina, tiramina, serotonina, catecolamine), sostanze che il nostro organismo utilizza anche come neurotrasmettitori oltre che di peptidi e proteine. A differenza delle api, il suo veleno ha un pH alcalino.

Cosa fare quando si viene punti

Applicare subito il ghiaccio nella zona interessata, avendola prima lavata delicatamente con acqua e sapone per prevenire infezioni secondarie e se presente rimuovere con le pinzette disinfettate l'eventuale pungiglione.

Alzare la parte colpita (possibile ad esempio in caso di braccia o gambe), per ridurre il gonfiore sfruttando la forza di gravità. Restare fermi per ridurre la diffusione del veleno. Se si notano sintomi come quelli citati sopra, recarsi subito al pronto soccorso.

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