"Un tumore grande e difficile da operare". La rivelazione di Luca Carboni

Il cantautore si è sottoposto a una "massiccia cura" di chemioterapia e ce l'ha fatta. Il racconto: "Era grande, difficile da operare. Pensavo di avere poco tempo, ma mi sono aggrappato a quel barlume di luce"

"Un tumore grande e difficile da operare". La rivelazione di Luca Carboni
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Per due anni è stato lontano dai riflettori. Non si è trattata di una scelta artistica, intrapresa da diversi colleghi, legata a un momento di pausa per trovare nuove ispirazioni. Quello di Luca Carboni è stato uno stop forzato, necessario per fare i conti con un male che oggi racconta al Corriere della Sera. A marzo del 2022 gli è stato diagnosticato un tumore al polmone. Prima la tosse che non accennava ad andare via, poi la decisione di fare una lastra. "Uno choc. Sono rimasto senza parole, quella malattia sta nella nostra vita, ma pensi che a te non toccherà mai", ha affermato il cantautore.

La lotta di Luca Carboni contro il tumore

Una scoperta agghiacciante che, inevitabilmente, ha cambiato tutto in tempo zero. In quel momento Carboni stava registrando un album nuovo, aveva già definito i 10 pezzi e aveva previsto il tour. Ma sono bastati pochi minuti per cambiare drasticamente il corso degli eventi programmati: "Dalla scelta dei brani sono passato alla scelta delle terapie per sopravvivere. Il tumore era grande, difficile da operare".

A quel punto si è affidato allo staff di oncologia del Sant'Orsola, che ha subito avviato una "massiccia cura" di chemioterapia. Il tumore si è ridotto molto e ad agosto è stato possibile procedere all'operazione per asportarlo. "Per fortuna non c'erano metastasi e dopo l'intervento abbiamo continuato con l'immunoterapia", ha aggiunto l'artista. Che - a distanza di due anni dalla scoperta - può affermare di essere "tecnicamente guarito", anche se di fronte a questo tipo di malattia è una parola con "un significato fragile".

Il ruolo della fede

Per Carboni, che viene da una famiglia cattolica, è stato naturale affidarsi alla fede. E questa esperienza, che ora racconta a cuore aperto, ha finito per rafforzare la sua convinzione spiriturale. "Credo, e non ho ragione per nasconderlo", ha tenuto a specificare. Eppure per la prima volta aveva pensato alla morte come una possibilità concreta: dalla lastra e dallo sguardo del radiologo si era convinto "di avere poco tempo". Ma si è aggrappato "a quel barlume di luce" e ce l'ha fatta.

Alla fine il cantautore è riuscito a sopportare la chemio, erogata con dosi massicce. Ovviamente anche grazie ai consigli del suo medico omeopata. L'ha definita una "esperienza drammatica senza provare dolore". In quei momenti non è di certo facile non piegarsi alla disperazione. Ma Carboni ha combattuto: ha smesso di fumare, ha camminato tanto, sull'Appennino cercava paesaggi in grado di rafforzare il suo rapporto con la vita.

Insomma, la natura ha avuto un ruolo cruciale: "Mi ha aiutato. L'arrivo della neve, l'irrompere della primavera.

Trovavo sentieri impervi e fantastici che mi ricordavano la bellezza delle cose del mondo. Erano iniezioni di fiducia, erano stimoli a non mollare. Poi mi ha aiutato molto la pittura, che è sempre stata la mia altra passione". E ha trovato la salvezza.

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