L’elenco dei sedici paesi finalisti dell’Eurovision song contest 2023 è completo. Nel corso della seconda e ultima semifinale del contest canoro, altre dieci nazioni hanno strappato il biglietto per la finale di sabato 13 maggio. Albania, Cipro, Estonia, Belgio, Austria, Lituania, Polonia, Australia, Armenia e Slovenia si vanno dunque a sommare alle dieci nazioni vincitrici della prima semifinale e alle Big. Della seconda semifinale rimarrà l’eccesso di abiti e costumi di scena rosa, l’esclusione immeritata di San Marino (e Georgia) e qualche parolaccia che Mara Maionchi si è lasciata sfuggire in diretta durante la serata dopo il rigore della prima puntata.
Ecco le pagelle della seconda semifinale
Danimarca: Reiley - Breaking My Heart - Voto 5
Il giovanissimo cantante della Danimarca paga lo scotto di essere il primo ad aprire la serata. Il pezzo è orecchiabile, ma la voce di Reiley è debole nei passaggi bassi e l'autotune non lo aiuta. Meglio come influencer (è seguito da 10 milioni di follower su Tik Tok).
Armenia: Brunette - Future Lover - Voto 7
Ribattezzata la Ariana Grande armena, Brunette parte piano e il pezzo sembra non decollare poi esplode in un mix di sonorità pop, rap e dance con tanto ballo. La voce soul della cantante è una delle più interessanti di questa edizione e infatti accede alla finale.
Romania: Theodor Andrei - M D.G.T. (Off and On) - Voto 4
La chitarra iniziale in versione acustica promette bene, poi la canzone cambia totalmente registro ed è un disastro. Voce rock, passaggi reppati e acuti eccessivi danno vita a un vero e proprio "mappazzone", direbbe lo chef Barbieri. Già il titolo non prometteva bene. Bocciato anche il look con pantalone corto rosa.
Estonia: Alika - Bridges - Voto 8
Spalle al pianoforte Alika conquista subito tutti con la sua voce limpida e potente. L'esibizione è poderosa, senza sbavature e l'effetto del piano, che suona da solo, fa letteralmente impazzire il popolo dei social. Standing ovation per lei.
Belgio: Gustaph - Because of You - Voto 8
Un po' Sam Smith un po' Boy George, l'artista belga canta, fa mossette e fa ballare tutta la Liverpool Arena. Il ritmo dance prende anche senza volerlo e il coinvolgimento del pubblico è totale. Scontato l'approdo in finale.
Cipro: Andrew Lambrou - Break a Broken Heart - Voto 7
La canzone evoca atmosfere oniriche e la voce del cantante di Cipro si sente forte. Testo e interpretazione superano le aspettative. Il falsetto in chiusura di brano, però, si poteva anche evitare. Mezzo punto in più (a furor di popolo social) per la presenza e per l'acuto finale con tanto di fiamme scenografiche.
Islanda: Diljá - Power - Voto 7
Power è sicuramente la canzone più originale della seconda semifinale. Tra passaggi lenti con solo voce e spezzoni dance, l'artista islandese mette in scena anche una coreografia in puro street style. Poliedrica, ma il look è da rivedere.
Grecia: Victor Vernicos - What They Say - Voto 5
A soli 16 anni, Victor Vernicos paga l'inesperienza e la giovane età. Il pezzo non sarebbe neanche male - soprattutto il ritornello che rimane in testa - ma la voce è incerta, a tratti stonata (anche se qualche guizzo acuto è promettente). Pollice verso per la mise da piccolo archeologo/ safarista.
Polonia: Blanka - Solo - Voto 6
La canzone è orecchiabile, in stile estivo e le palme sullo sfondo rendono bene l'idea. Ma il testo non va oltre il "solo". Di più non c'è da dire, ma in finale c'è comunque un posto per Blanka.
Slovenia: Joker Out - Carpe diem - Voto 6
I Joker Out sono la prima band della serata a esibirsi sul palco e infiammano subito il pubblico della Liverpool Arena con un brano vivace in stile anni '80. Il testo in lingua madre non frena l'entusiasmo del pubblico, che li manda dritti a sabato. Per noi senza lode e senza infamia.
Georgia: Iru - Echo - Voto 8
L'esibizione della Georgia non ha bisogno di molte parole: coinvolgente, potente, d'impatto. Iru conquista in un crescendo di emozione e le luci della scenografia conferiscono all'esibizione qualcosa in più. Ma questo non basta per passare alla finalissima.
San Marino: Piqued Jacks - Like an Animal - Voto 7.5
I quattro ragazzi di Pistoia tengono bene il palco e non sono per nulla intimoriti dalle migliaia di persone presenti all'Arena. La performance è coinvolgente e i due assoli di chitarra (in avvio e in chiusura) catturano l'attenzione, come il frontman con le sue espressioni teatrali. Mara Maionchi li promuove a pieni voti, ma il televoto li fa fuori. Peccato.
Austria: Teya e Salena - Who the Hell Is Edgar? - Voto 7.5
Teya e Salena hanno fatto battere le mani a tutta la Liverpool Arena grazie al ritmo del loro "po-po-poppoe-poe-poppo". Canzone eclettica e coinvolgente. Perfetto sincro tra le due artiste anche nella coreografia.
Albania: Albina e la Famiglia Kelmendi - Duje - Voto 6
Il brano dell'Albania sembra un inno popolare. Le sonorità tradizionali balcaniche si sentono in ogni passaggio di Duje, che parla di una famiglia distrutta. Noi non andiamo oltre la sufficienza, ma il televoto li premia.
Lituania: Monika Linkytė - Stay - Voto 7
La cantante della Lituania porta a casa l'esibizione con sicurezza e precisione, senza sbavature. La sua voce è melodica e la canzone convince, ma manca quel qualcosa in più per emergere.
Australia: Voyager - Promise - Voto 7
La band australiana ha chiuso la serata dando una svegliata alla Liverpool Arena. L'esperienza ventennale del gruppo c'è e si vede: presenza scenica, voce graffiante e coinvolgimento del pubblico. L'assolo finale è la degna chiusura della semifinale.
Molto rock (anni '80).L'attenzione ora è tutta concentrata sullo show di sabato 13 maggio, quando si conoscerà il nome del vincitore dell'Eurovision 2023. I favoriti sono i paesi del nord Europa, ma un ribaltone è sempre possibile.
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