Mentre da una parte si fa sempre più forte il fronte dei contrari all'ospitata di Volodymyr Zelensky al Festival di Sanremo, dall'altra Amadeus rivendica la scelta alla luce delle polemiche emerse in questi giorni. Il conduttore della 73esima edizione della kermesse canora - nell'intervista rilasciata a Chi, in edicola da mercoledì 1 febbraio - ha difeso l'invito da remoto del presidente dell'Ucraina che avrà modo di rivolgersi al popolo italiano (e non solo) per raccontare ciò che sta accadendo nell'ambito della guerra con la Russia.
"La guerra non va dimenticata"
Il direttore artistico del Festival della canzone italiana ha confermato di aver espresso la richiesta di essere presente con un messaggio in video registrato: "Siamo in contatto. Deve essere un messaggio di pace". L'intervento andrà in onda nel corso della serata di sabato 11 febbraio, precisamente al termine delle 28 esibizioni dei cantanti in gara. "Comprendo e non mi meraviglio che il suo intervento possa dividere, ma tutte le guerre sono orribili e abbiamo il dovere di non dimenticarlo", ha dichiarato Amadeus.
Il caso sarebbe finito sul tavolo del Cda della Rai: stando a quanto appreso e riferito dall'Adnkronos, sarebbe stato spiegato che l'intervento avverrà mediante un videomessaggio registrato e che quindi potrebbe essere visionato da parte dei dirigenti coinvolti prima di mandarlo in onda per verificare eventuali elementi "critici".
Le polemiche su Zelensky a Sanremo
In tal modo il conduttore di Sanremo ha gettato acqua sul fuoco in seguito alle varie voci di dissenso che si sono registrate per la partecipazione come ospite di Zelensky. In questi giorni si sono create delle vere e proprie fazioni, del tutto divise sulla necessità di far intervenire il presidente ucraino in eurovisione. Gli scettici ritengono che non sia opportuno combinare un evento musicale così importante con il messaggio del presidente di un Paese in piena guerra.
Ad esempio Matteo Salvini, vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture, ha espresso forti perplessità in merito: "Mi chiedo quanto sia opportuno che il Festival della canzone italiana abbia un momento con la guerra e le morti in corso". Anche per Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle, "non è così necessario avere Zelensky in un contesto così leggero come quello di Sanremo".
Sulla stessa linea si trova Carlo Calenda del Terzo Polo, secondo cui l'ospitata di Zelensky a Sanremo potrebbe avere come effetto quello di svalorizzare quanto sta accadendo in Ucraina: "Esistono contesti adatti a un messaggio drammatico come la guerra". Una posizione perplessa è stata assunta pure da Gianni Cuperlo, candidato alla segreteria del Partito democratico: "Non confondiamo la tragedia con l'audience. Per pietà".
Tiepida la voce di Riccardo Fogli, che all'Adnkronos ha palesato l'auspicio che il video di Zelensky abbia al centro la ricerca della tregua: "Spero si parli di pace e non di armi e di quali possono essere le soluzione diplomatiche per arrivare a un cessate il fuoco".
Anche Al Bano Carrisi spera che quella sia l'occasione per lanciare un messaggio di pace: "Non penso che voglia andare lì a fare un autogol. Che tipo di messaggio non lo posso immaginare, ma se sarà un messaggio di pace sarà un bel momento".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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