La "Milano Music Week" vale

La Milano Music Week ha anche una funzione decisiva per gli operatori della radio

La "Milano Music Week" vale
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L'altro giorno è stato presentato il calendario della Milano Music Week, la serie di trecento eventi, incontri, anteprime, panel, live, dj set e interviste che dal 18 al 24 novembre trasformerà la città nel termometro delle tendenze musicali. Dai Negramaro agli Eugenio in Via di Gioia. Dalla Rappresentante di Lista a Gaia. Come ha spiegato Carlo Parodi, presidente di Assomusica, secondo i dati della Siae «il 2023 è stato un anno record per la musica live in Italia con oltre 24 milioni di spettatori», ma nonostante tutto «non abbiamo la possibilità di partecipare all'Art Bonus e non abbiamo il tax credit». In ogni caso, al di là di quest'aspetto decisamente cruciale (quando arriverà il Codice dello Spettacolo?), resta che la Milano Music Week ha anche una funzione decisiva per gli operatori della radio. Nella pressoché sterminata collezione di appuntamenti si annidano le nuove tendenze, la nuova musica, i nuovi volti e le nuove voci che domani potrebbero occupare le playlist delle radio e non solo quelle legate all'ormai fagocitante streaming.

Quindi per chi fa radio è un'occasione per «portarsi avanti» e intercettare le strade musicali che si apriranno nei prossimi mesi. In effetti, da tre anni il grande lavoro di rinnovamento della curatrice Nur Al Habash (nella foto), affiancata quest'anno da Venerus, ha un decisivo rilievo anche radiofonico che non va sottovalutato.

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