Sanremo, il Festival di corsa di Conti e il video messaggio di Francesco

Ritmo frenetico (persino troppo). Un cantante dietro l’altro

Sanremo, il Festival di corsa di Conti e il video messaggio di Francesco
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Alla fine sono arrivati i prime cinque classificati (in ordine sparso): Brunori Sas, Giorgia, Lucio Corsi (a sorpresa), Simone Cristicchi e Achille Lauro.

È stato l’ultimo atto della prima serata sul palco più significativo della tv italiana. Non s’era mai visto un Festival di Sanremo con la benedizione papale. E forse manco Pippo Baudo se lo sarebbe sognato nei suoi giorni migliori. E invece ieri sera martedì 11 febbraio il debutto del quarto Sanremo di Carlo Conti ha sfoggiato a sorpresa un video intervento del Papa (registrato) poco prima dell’esibizione di Noa e Mira Awad, che poi hanno cantato una versione non proprio convincente di Imagine. “Carissimo Carlo, ho ancora nel cuore il ricordo della Giornata Mondiale dei Bambini” ha esordito il Papa che, senza precisare a chi si rivolgesse nel dettaglio, ha fatto ruotare la propria “lettera” intorno a questa frase: “Non dimentichiamo mai che la guerra è sempre una sconfitta”. Una Papa segnato dalla sofferenza. Ma un gesto del tutto inedito che resterà nella storia del Festival. D’altronde non c’è molto altro di questa prima puntata destinato a passare alla storia.

Partiamo dalla cronaca. Il Festival si è aperto con il trio Carlo Conti, Antonella Clerici e Gerry Scotti al comando. Ritmo frenetico (persino troppo). Un cantante dietro l’altro. Inizia Gaia, poi Gabbani e poi una rapida sequenza fino al momento centrale che è stato l’arrembaggio di Jovanotti, partito fuori dall’Ariston e poi arrivato fin sul palco (in mezzo a una clamorosa ovazione della platea) cantando di seguito L’ombelico del mondo, Il più grande spettacolo dopo il Big Bang, I love you baby, Fuori onda e A te prima di “recitare” una parte sul corpo umano (titolo del suo nuovo album) insieme con Gianmarco Tamberi, lo sportivo più premiato dell’atletica italiana che, invece di annunciare il ritiro, ha dato appuntamento ai Mondiali di Tokyo e ai Giochi Olimpici di Los Angeles. Per il resto routine. Belle esibizioni (Giorgia su tutte, Cristicchi emoziona, Olly conferma le quotazioni dei bookmakers). Ma anche esibizioni da dimenticare come quella di Tony Effe, che è riuscito a stonare persino con l’autotune, vestito tutto di bianco come Frank Nitti ne Gli Intoccabili, e pure quella di Marcella Bella che ha una bella voce ma un brano che lasciamo perdere: non è brutto, ma non c’entra nulla con lei. Su tutti, il ritmo.

Per Carlo Conti la prima puntata è stata una corsa contro il tempo (e forse contro Amadeus, che ci aveva abituato a interminabili maratone notturne).

Risultato il Festival si chiude poco dopo l’una con parecchi minuti di anticipo. Roba mai accaduta nella storia recente qui in Riviera. E, dopo il Pontefice, questo anticipo è stato il secondo momento davvero memorabile di una serata così così.

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