Muti torna con i Wiener: alla Scala l'800 viennese

Grande attesa per il maestro, che dirigerà la Quarta di Schubert e la Settima di Bruckner

Muti torna con i Wiener: alla Scala l'800 viennese
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«Sa cosa disse Cassiodoro? "Se continuerete a crogiolarvi nelle ingiustizie, Dio vi punirà. Come? Togliendovi la musica». Così in una recente intervista a Il Giornale Riccardo Muti, amante ricambiato della musa Euterpe: neanche a dirlo, il suo concerto alla Scala con i Wiener Philharmoniker di martedì, 25 febbraio, con Schubert e Bruckner, è gia un appuntamento evento. Muti è uno dei direttori d'orchestra più famosi del mondo e uno degli italiani più noti al mondo e non varrebbe neanche la pena ricordare che è stato alla guida dell'orchestra della Scala dal 1986 al 2005 e che l'attesa dei suoi ritorni è sempre molto trepida.

Non meno stretto è il suo legame con i Wiener, che ha diretto per la prima volta quando era un ragazzo di 30 anni e da allora, ogni anno, non ha mai mancato un appuntamento sul podio a dirigerli, fino ad arrivare a quota cinquecento concerti. «Quando iniziai», ha ricordato, «c'erano musicisti che avevano suonato con Toscanini e Furtwängler, sono passate generazioni e ora sono io il padre». Così, dopo aver diretto il suo settimo Concerto di Capodanno da Vienna il primo gennaio scorso, ora Riccardo Muti torna alla testa dei Wiener Philharmoniker alla Scala.

Torna con due pilastri della musica austriaca quali il romantico e lirico Franz Schubert (1797-1828, egli medesimo definì la sua Quarta, che sarà sui leggìi martedì, «Tragische», ovvero «Tragica») e Anton Bruckner (1824-1896), profondo conoscitore della musica di Wagner, che ammirava al punto da volergli dedicare la sua Terza sinfonia. Muti ne dirigerà la Settima, nella quale Bruckner rivela tutta la sua solenne originalità pagando anche un tributo al genio di Beethoven. Sotto la bacchetta del direttore volteggerà così l'Ottocento viennese, con le sue diverse declinazioni. È nota, malgrado le intenzioni di Bruckner, la contrapposizione che gli altri vollero vedere tra la sua musica e quella del più classicheggiante Brahms.

Negli ultimi anni Muti è tornato al Teatro alla Scala diverse volte alla testa della Chicago Symphony Orchestra, nel 2017, nel 2020 e lo scorso gennaio 2024: dell'orchestra statunitense sarà direttore principale fino al 2027 e quindi direttore emerito a vita. Con i Wiener Philharmoniker la sua ultima volta nel maggio 2021, dopo la pandemia.

«È un'esperienza commovente dopo un anno di streaming, noi facciamo musica per voi, è una missione» aveva detto al pubblico scaligero che lo aveva accolto tra gli applausi. Allora aveva portato Verdi: per il rinnovamento del repertorio del compositore di Busseto Riccardo Muti ha profuso molto di sé.

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