Washington - E' delusa, triste, arrabbiata. Ma un po' se l'aspettava. Come tutti aveva sotto mano i sondaggi e il voto degli americani ha confermato le previsioni. Nancy Pelosi, speaker della Camera (ancora per poco), affida a un comunicato la propria delusione, mista a una valutazione sul futuro politico degli Stati Uniti. "Il Congresso dovrà lavorare per sostenere la classe media, creare lavoro e ridurre il deficit pubblico".
"Ora serve un terreno comune" La dirigente più liberal dei democratici ha sottolineato come i due partiti debbano ora trovare un terreno comune e come l’esito delle elezioni non diminuisca il valore del lavoro fatto per gli americani. Pelosi rimarrà presidente del Senato fino alla fine dell’anno, quando passerà il testimone al suo successore, il repubblicano John Boehner.
Consolazione: conserva il seggio Nancy Pelosi è riuscita comunque a conservare, senza problemi, il suo seggio in California. Settanta anni, l’italo-americana è la donna che è riuscita a sedere sullo scranno più alto negli ultimi 100 anni della storia Usa, ricoprendo per quattro anni l’incarico di speaker (presidente della Camera). Si è guadagnata la stima dei democratici e, inevitabilmente, l’odio dei repubblicani che la chiamano "Crudelia de Mon".
Il suo timbro su due leggi Con la sua abilità nella mediazione, tra lobby e deputati, ha portato in dote a Obama l'approvazione di leggi fondamentali per l'agenda della Casa Bianca: il piano di stimolo economico da 800 miliardi di dollari, la riforma di Wall Street e la riforma sanitaria.
Sette anni da leader Rappresentante dell’ottavo distretto della California dal 1987 e leader dei democratici nella camera bassa dal 2003, la Pelosi perderà la guida della Camera quando si formerà il nuovo Congresso a gennaio e lo cederà, dopo la nomina formale in una prossima riunione dei deputati repubblicani, del repubblicano dell’Ohio, John Boehner.
Italo americana Nata da una famiglia di emigranti italiani con radici a Venezia, in Abruzzo, Molise e Silia, è cresciuta nella Little Italy di Baltimora (dove il padre fu sindaco), si è poi trapiantata a San Francisco. "Siamo stati devotamente cattolici, profondamente patriottici, orgogliosi del nostra eredità italo americana e fermamente democratici", scrisse una volta, parlando della famiglia.
E a proposito del mondo femminile, all’atto del suo insediamento, nel sedere sullo scranno più alto mai raggiunto da una donna americana, disse: "Oggi abbiamo rotto il soffitto di marmo: per le nostre figlie e le nostre nipoti, il cielo è diventato il limite, tutto è possibile per loro".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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