Naomi Watts: «Ma come è buffo fare la bomba sexy alla mia età»

Lucio Giordano

da Ischia

Bionda, bella, un po’algida. Naomi Watts, alla quarta edizione del Global Fest, ribattezzato il festival in costume da bagno, a Ischia ha mandato in visibilio i paparazzi. Con l’attrice inglese, cittadinanza australiana e residenza americana, c’era infatti Liev Schreiber. Che non solo è il coprotagonista del suo più recente film, The Painted Veil. Ma da quasi due anni è il fidanzato dell’attrice. I due non si sono negati ai fotografi in libidinosa attesa di uno scatto osé, hanno camminato mano nella mano e l’altra sera si sono anche tuffati per il bagno di mezzanotte, nell’insenatura della Villa La Colombaia, residenza estiva di Luchino Visconti.
Dolce vita ad Ischia, dunque. La trentottenne Watts si è talmente divertita in questi tre giorni che ha chiesto senza reticenze di esser invitata anche il prossimo anno: «È stata una vacanza wonderful, meravigliosa», ha detto l’attrice ricevendo l’Ischia Award. D’accordo, signora ma adesso parliamo del suo nuovo film, al fianco di Schreiber e di Edward Norton. Che parte ha? La Watts si schiarisce la voce e racconta: «Interpreto Kitty Fane, una batteriologa inglese d’inizio Novecento, frustrata e insofferente alle convenzioni sociali. È sposata a un uomo che non ama e così, durante un viaggio in Cina, si innamorerà di un altro».
Niente di nuovo sotto il sole, dunque. Da Mulholland Drive, di David Lynch, premiato al festival di Cannes 2001, passando per 21 Grammi, dell’anonima omicidi cinematografica Benicio Del Toro e Sean Penn, l’esile e sensuale Watts è diventata infatti una delle più bollenti attrici di Hollywood. Lei ride e spiega: «Alla mia età è una cosa buffa. Ma va bene lo stesso: evidentemente mi sono ritagliata un ruolo che altre attrici non hanno. Scherzi a parte, il mio obiettivo l’ho già centrato. Ho fatto una gavetta lunghissima, prima di emergere. Ormai mi stavo rassegnando. E invece, coronando il sogno della mia vita, a un certo punto ho iniziato a lavorare con una certa frequenza». Eccome. La Watts ha già girato più di quaranta film. Lo scorso anno era tra le protagoniste di King Kong, presto la vedremo al fianco di Viggo Mortensen nel nuovo film di David Cronenberg. E nel 2003 è stata anche candidata all’Oscar: «Ma Charlize Theron era imbattibile. E poi non penso che un Oscar avrebbe potuto cambiare la mia vita».
Meglio così, in fondo. L’esistenza della Watts non è stata mai un fiume tranquillo. Quando ha quattro anni, i genitori si separano. Quando ne ha nove il papà muore. Così la mamma, un tipo alla figlia dei fiori, dopo un soggiorno in Galles si trasferisce in Australia. E a Sydney, il primo giorno di scuola, la piccola Naomi si siede vicino a una certa Nicole. Che di cognome fa Kidman. Diventeranno amiche per la pelle: «Certo che sono stata al suo matrimonio», risponde.

Buddista dell’ultima ora, collezionista di bizzarre suonerie telefoniche e vegetariana convinta, come è convinta dell’importanza di condividere lavoro e passioni con il proprio compagno, la Watts è molto coinvolta nel volontariato: «Di recente sono andata nello Zambia per aiutare i piccoli orfani». E chissà se fissandoli negli occhi, ha paragonato la sua infanzia disastrata alla loro.

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