Autonomie, Caldoro lancia i referendum: "Il Sud abbia coraggio"

Presentata ieri a Napoli l'iniziativa referendaria per le autonomie al Mezzogiorno e l'istituzione di una Macroregione del Sud: "Regole chiare e niente paure"

Autonomie, Caldoro lancia i referendum: "Il Sud abbia coraggio"

Autonomie, Stefano Caldoro lancia il referendum per la macroregione del Sud. L’appello dell’ex governatore della Campania: “Nord e Sud devono partire insieme, con regole chiare e il Mezzogiorno deve giocarsi la partita con coraggio”.

La presentazione dell’iniziativa è avvenuta durante una conferenza stampa tenutasi a Napoli, al Consiglio Regionale nella sede del Centro direzionale. Stefano Caldoro, leader dell’opposizione di centrodestra alla giunta regionale guidata da Vincenzo De Luca, ha presentato i tre quesiti da proporre al voto dei cittadini e ha spiegato le ragioni dell’impegno da parte sua e dei comitati che, ormai da mesi, si battono per l’istituzione di una macroregione che unisca le diverse realtà del Sud per raccogliere la sfida politica e istituzionale delle autonomie.

Nelle scorse settimane, i comitati sono riusciti a ottenere numerose adesioni tra i cittadini e dalle istituzioni all’iniziativa referendaria. Caldoro spiega: “Parte, finalmente, una grande sfida politica. Con le firme raccolte dei campani e con l'iniziativa di tutti i consiglieri regionali del centrodestra, si potrà indire il referendum sull'autonomia. Per chiedere l'avvio di un processo che sia equo nei diritti e per lanciare la sfida della macroregione del Sud più forte ed unito”. Quindi ha aggiunto: “Il Nord e il Sud devono avere pari condizioni, su asili nido, su sanità, sul trasporto pubblico locale, sulla formazione e nelle risorse per le infrastrutture. Non si può partire con una parte del Paese avanti e l'altra indietro. Si deve partire insieme, con regole chiare ed il Sud deve, con coraggio, giocare la partita. Senza paure".

Alessandro Sansoni, presidente del comitato referendario presente alla conferenza stampa insieme a Nando Dicé, Sabino Morano, Sergio Angrisano, Gino Giammarino, Leonarda La Sala, Pasquale Riccio e Gennaro Salvatore, ha concluso: “Con il referendum il Sud si pone al centro del dibattito sull'autonomia, ponendo finalmente la propria prospettiva, che non è né quella del regionalismo differenziato, né la semplice conservazione dello status quo. Oltre la Campania anche le altre Regioni meridionali si stanno muovendo nella stessa direzione”.

I tre requisiti, così come riportati dall’Agenzia Ansa, si rivolgeranno direttamente ai cittadini per chiedere se riterranno opportuno che la Campania si muova sulla strada delle autonomie e dell’unione con altri territori per rafforzare il proprio peso politico e istituzionale.

Il primo quesito riguarda la possibilità di “intraprendere tutte le iniziative istituzionali necessarie per ottenere dallo Stato l'attribuzione di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia, con le relative risorse”. Il secondo, invece, insiste sulla rinegoziazione dei poteri e delle competenze tra Stato e Regione in modo che “siano rimodulate attraverso un più incisivo esercizio dei poteri sostitutivi statali, al fine di garantire e tutelare la piena uguaglianza tra cittadini campani e cittadini residenti in altre Regioni, anche nell'erogazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali e dei livelli essenziali di assistenza, sia di raggiungere la definitiva perequazione infrastrutturale tra territorio regionale e quello nazionale".

Infine, il terzo quesito referendario investe, direttamente, gli accordi intraregionali affinché " la Regione Campania stipuli con le altre Regioni dell'Italia meridionale continentale tutte le intese necessarie [...]per l'esercizio unitario, anche attraverso l'istituzione di organi comuni, delle funzioni di propria competenza".

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