Avevano pensato davvero a tutto pur di portare via preziosi reperti archeologici da Villa Regina, una importante domus romana posta all'interno del complesso museale dell'Antiquatium di Boscoreale, comune del Napoletano. Scavi illegali, realizzazione di un impianto di illuminazione, persino medicine necessarie per la salute di uno della banda. Ma alla fine il piano ambizioso dei tombaroli, degno di un film di Arsenio Lupin, è saltato grazie all’intervento delle forze dell’ordine.
Una vasca di raccolta delle acque reflue, da cui si diparte una rete dei cunicoli, situata a poche decine di metri da Villa Regina, è stata posta sotto sequestro dagli ufficiali di polizia giudiziaria del Nucleo investigativo dei carabinieri.
Come si legge in una nota a firma del procuratore di Torre Annunziata, Nunzio Fragliasso, i malviventi avevano ampliato la rete di cunicoli scavati negli anni scorsi. In uno, racconta il Corriere del Mezzogiorno, avevano persino sistemato la luce elettrica.
Si ipotizza che sotto terra i tombaroli trascorressero buona parte della giornata: una prova di tale tesi è dimostrata dal ritrovamento di involucri di alimenti, di scatole di farmaci contro il diabete e di una siringa per insulina poggiata su un mucchio di lapilli (le rocce laviche) frantumati per proseguire nello scavo.
La vasca sequestrata si trova all'interno del complesso di edilizia popolare conosciuta come "Piano Napoli". Un’area formalmente dismessa. Ma non per tutti, vista l’opera dei tombaroli. "Il sequestro è stato operato in quanto vi erano ragioni di urgenza, sussistendo il pericolo che la libera disponibilità dei siti potesse aggravare o protrarre le conseguenze del reato di ricerche archeologiche clandestine'', ha spiegato in una nota Fragliasso.
Nel corso delle indagini i carabinieri hanno appurato che gli autori degli scavi archeologici clandestini erano riusciti ad arrivare alla vasca attraverso un più recente varco rispetto a quello realizzato nel 2004, ricavato da un tombino. Inoltre i tombaroli avevano utilizzato la stessa vasca come una sorta di deposito nel quale lasciare il materiale proveniente dagli altri cunicoli. Un incredibile e meticoloso lavoro finalizzato al recupero, illegale, dei reperti archeologici.
''Uno dei cunicoli clandestini rinvenuti – ha spiegato ancora Fragliasso - è risultato munito anche di impianto di illuminazione. All'interno degli ambienti frequentati dagli autori degli scavi clandestini sono state rinvenute diverse siringhe utilizzate per la cura del diabete e scatole di farmaci per tale patologia, scadenti nel 2025, unitamente a diverse carte di alimenti, circostanze queste che inducono a ritenere fondatamente che gli scavi abusivi siano recenti e si siano protratti per molte ore continuative nell'arco della giornata all'interno dei tunnel".
Forse, però, almeno un componente della banda che mirava ai reperti archeologici potrebbe essere presto identificato. Si tratta della persona che ha necessità di assumere l'insulina. I carabinieri stanno compiendo accertamenti su quel tipo di farmaco. Incrociando i dati raccolti presso medici di base e farmacie i militari potrebbero dare un volto al malvivente.
Il sequestro di ieri segue quello del 3
dicembre scorso quando, presso una proprietà privata situata in un'area sottoposta a vincolo archeologico sempre a Boscoreale, vennero sequestrati due pozzi da cui si dipartono altrettanti cunicoli clandestini.
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