Carabinieri sub e motovedette in acqua contro la pesca illegale

Carabinieri e Nucleo Subacquei hanno messo sotto controllo l'area litoranea. Questo ha portato a multare numerosi pescatori illegali. Non è la prima volta

Carabinieri sub e motovedette in acqua contro la pesca illegale

Sono state presidiate dai carabinieri di Torre Annunziata e dal nucleo Subacquei di Napoli le acque del porto di Torre Annunziata (Napoli). L'area litoranea è stata messa sotto controllo da diversi militari, i quali hanno passato al setaccio decine di barche e identificato molti dei pescatori. Questi si trovavano posizionati sia in mare che lungo le scogliere.

In due sono stati anche sanzionati perché praticavano illecitamente pesca subacquea non lontano dal molo di ponente del porto commerciale. La contravvenzione è stata di oltre quattromila euro. Inoltre, sono stati sequestrati anche due fucili armati con aste in acciaio oltre che altri arnesi da sub.

Grazie all'aiuto dei trasmettitori luminosi sono state segnalate e recuperate anche numerose trappole illegali posizionate sui fondali. Anche il perimetro delle scogliere è stato perlustrato. Sono stati rilevati due segnalatori abusivi oltre che alcune reti piazzate dai pescatori di frodo. Non si tratta di un fenomeno raro, quello del bracconaggio ittico, soprattutto nelle acque antistanti al porto. I carabinieri, per questo motivo, hanno monitorato le coste anche con servizi notturni. Nel mirino ci sono soprattutto i pescatori che utilizzano gli esplosivi e che danneggiano indiscriminatamente la fauna marina. Sono state nove le contravvenzioni elevate emesse anche nei confronti di imbarcazioni che sotto costa si muovevano con velocità superiore ai limiti consentiti. Ma non solo, spesso contestati anche la mancanza di documenti di bordo, l'assenza di dotazioni di sicurezza e la mancanza di autorizzazione all'ancoraggio.

Non è la prima volta che le forze dell'ordine in questi ultimi mesi si ritrovano a dover difendere il golfo partenopeo. "La Guardia di Finanza - reparto operativo Aeronavale di Napoli ha disvelato l’esistenza di due gruppi criminali dediti da anni alla raccolta indiscriminata di datteri di mare nel golfo partenopeo", si legge nei documenti ufficiali depositati in Procura.

Le indagini hanno mostrato l’esistenza di un vasto mercato illecito, con le due organizzazioni che avevano stabilito un vero e proprio rapporto di mutua assistenza "per procacciare il prodotto ittico, specie nei

periodi di maggiore domanda, quasi sempre in coincidenza delle festività natalizie e pasquali". Il frutto di mare in questione si chiama dattero e gli acquirenti erano disposti a pagare fino a 200 euro.

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