Napoli, viene sfrattata e muore d'infarto

Il Comune di Napoli ha spiegato che nessuno sfratto esecutivo è stato notificato all’80enne. La famiglia dell’anziana annuncia battaglia legale

Napoli, viene sfrattata e muore d'infarto

Quando si arriva ad una certa età uno dei più grandi desideri che una persona può avere è quello di sapere che si terminerà il proprio cammino terreno in casa, magari con familiari e persone care al proprio fianco. Una umana aspirazione che la signora Grazia Resicato, una 80enne napoletana affetta da gravi patologie e ormai quasi completamente cieca, non ha potuto godere. L'anziana è morta ieri sera in un letto della terapia intensiva dell'ospedale Cardarelli. Il suo cuore non ha resistito alla lettera di sfratto arrivata da Napoliservizi, la società partecipata del Comune di Napoli che gestisce il patrimonio immobiliare, che la invitava a lasciare l'appartamento di Posillipo, situato all’altezza dell’ex deposito dell’Anm, che le era stato legittimamente assegnato 10 anni fa.

Subito dopo aver ricevuto la missiva che le intimava lo sgombero entro il 7 luglio, infatti, la donna è stata colpita da un infarto. Dopo aver subito un ictus che ha complicato il già delicatissimo quadro clinico, il dolore e la paura di perdere quell’abitazione nella quale ha trascorso parte della sua vita sono stati fatali. La signora Grazia ha chiuso gli occhi per sempre assistita dai figli e dai parenti accorsi al suo capezzale.

La palazzina, come ha ricordato Fanpage.it, alcuni anni fa era finita al centro di un'inchiesta della Corte dei Conti perché affittata dal Comune a prezzi stracciati. L'appartamento della signora, secondo NapoliServizi, era di patrimonio disponibile con contratto commerciale ma il canone era stato fissato a tariffa Erp, in base a una delibera del Comune, poi revocata. L’amministrazione aveva deciso di recuperare l'appartamento al termine del contratto, scaduto l'anno scorso. Da qui, l'intimazione di rilascio entro 30 giorni recapitata all'anziana che serviva ad interrompere l'eventuale rinnovo del contratto.

La vicenda ha suscitato molto clamore e sconcerto tra i cittadini. Non poche persone avevano chiesto al Comune di lasciare ancora la casa all’anziana che era in precarie condizioni di salute. Ma gli appelli sembrano essere caduti nel vuoto. La triste storia della signora Grazia avrà uno strascico giudiziario. I legali della famiglia hanno già annunciato che chiederanno il sequestro della salma per accertare un eventuale nesso causale tra il peggioramento, e poi la morte, dell’anziana e le azioni che i legali hanno definito "temerarie" da parte del Comune.

Da palazzo San Giacomo, però, si sta provando a correre ai ripari. Il Comune ha spiegato che nessuno sfratto esecutivo è stato notificato alla 80enne. "Siamo addolorati per la morte della anziana signora che occupava un alloggio del patrimonio disponibile del Comune di Napoli in via Posillipo. Faremo approfondimenti immediati con i servizi competenti per chiarire ogni fase di quanto accaduto”, ha dichiarato in una nota Monica Buonanno, assessore del Comune di Napoli titolare della delega del Diritto all'abitare e politiche per la casa. "Si tratta- ha aggiunto- di alloggi del patrimonio disponibile, assegnati per esigenze di emergenza abitativa con bando pubblico e alle stesse condizioni economiche di edilizia residenziale pubblica. Il contratto della signora, dopo 10 anni, era scaduto a settembre scorso e per norma non rinnovabile e neppure incideva una eventuale morosità". La Buonanno ha sottolineato che "ciò non significa che il Comune sfratta in modo violento le famiglie disagiate, non è mai accaduto né mai accadrà. La nota ricevuta dalla signora era una prima diffida al rilascio spontaneo, atto amministrativo dovuto, e non uno sfratto esecutivo. Le soluzioni giuste vanno comunque ricercate, per tutelare il diritto all'abitare da un lato e la garanzia di procedure amministrative corrette dall'altro”.

Parole che, però, non servono a spegnere le polemiche. Secondo l'avvocato Angelo Pisani l'anziana è stata"uccisa" da "un infarto per la paura" e da "un ictus per lo stress" a seguito di "ripetute minacce di sfratto per finita locazione". Il legale, che difende la famiglia della signora Resicata e anche altri inquilini comunali diffidati, spiega: "Avevamo già avvisato il Comune di Napoli negli scorsi mesi, quando sono arrivati altri avvisi, della precarietà delle condizioni di salute della signora che sarebbero potute peggiorare. Nell'ultima lettera inviata dal Comune si intima di rilasciare l'appartamento entro il 7 luglio alla presenza della Polizia Municipale e della NapoliServizi. Se questo non è uno sfratto, ma una ‘procedura amministrativa', come sostiene l'amministrazione comunale, nella lettera non c'è scritto. Ed è quella lettera che si è vista recapitare la vecchina di 78 anni che 8 anni fa, dopo 15 anni di calvario per cercare una casa, aveva ottenuto l'assegnazione legittima, pagando il canone stabilito dal Comune di Napoli". "Il Comune dice che si poteva fare opposizione? – ha proseguito Pisani – Ma la signora non ha mai avuto nessun atto dal Comune, l'unico atto sono quelle lettere a cui come legali abbiamo risposto tramite pec, senza ricevere mai risposta". "Il Comune dice che il contratto era scaduto nel 2019? Il Comune- ha aggiunto l’avvocato- non ha fatto la disdetta del contratto 6 mesi prima della scadenza, pertanto il contratto si è rinnovato tacitamente. Certo, questo non è un contratto normale, ma è per persone meno abbienti, ma comunque dovevano disdirlo. La casa peraltro fu consegnata alla signora anche con un anno di ritardo".

Diversi esponenti dell’opposizione di centrodestra in consiglio comunale chiedono conto dell'accaduto al sindaco Luigi de Magistris. Per la coordinatrice cittadina della Lega di Napoli, Simona Sapignoli,"la vicenda della signora disabile morta per infarto dopo aver ricevuto la lettera di sfratto rappresenta qualcosa di disgustoso di cui il sindaco de Magistris dovrà assumersi le proprie responsabilità". Sapignoli ha sottolineato che "in una città nella quale i centri sociali amici suoi occupano stabili pubblici senza mai essere sfiorati da alcun atto amministrativo, ci si permette di sfrattare una anziana con disabilità da un appartamento comunale”. “Come Lega – ha concluso la Sapignoli - chiederemo conto al sindaco attraverso una interrogazione in Consiglio. Ho chiesto ai nostri parlamentari napoletani di fare lo stesso attraverso un question time alla Camera".

Secondo Marco Nonno, consigliere comunale di Fratelli d'Italia, la vicenda "rappresenta qualcosa di vergognoso di cui chiederò conto in Consiglio, attraverso una apposita interrogazione, al sindaco e all'assessore al Welfare".

Anche Nonno ha sottolineato che "a Napoli i centri sociali occupano a spese nostre decine di stabili pubblici, mentre anziani e persone deboli vengono sfrattati senza mezze misure, a rischio della salute e della vita. Una città ormai totalmente allo sbando vittima del combinato disposto micidiale de Magistris-De Luca".

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