I ponti a rischio tra Napoli e Caserta, dove i cavalcavia sfiorano le abitazioni

Dopo la tragedia di Genova cresce l’allarme per le carenze strutturali dei viadotti italiani. Tra Frattamaggiore e Orta di Atella sono stati chiusi quattro raccordi fatiscenti

I ponti a rischio tra Napoli e Caserta, dove i cavalcavia sfiorano le abitazioni

Negli anni ’80, a cavallo tra le due province di Napoli e Caserta, è stata realizzata la strada statale “Sannitica”, di proprietà della Regione Campania e gestita da Città Metropolitana. Per costruire il lungo ponte fu necessario innalzare la bretella, con grossi piloni di cemento finiti all’interno di cortili e giardini di abitazioni private.

Il ponte sfiora i tetti delle abitazioni in più punti

Tra Frattamaggiore e Cardito, a nord del Napoletano, la situazione è addirittura paradossale, con il ponte che, in più punti, sfiora i tetti e le terrazze di molti appartamenti; un paesaggio urbano surreale nato sotto gli occhi di tutti e nel silenzio generale. Sono trascorsi più di trent’anni, ma qualcuno ancora ricorda come le timide proteste dei residenti e dei proprietari delle abitazioni interessate dal progetto furono sedate con lauti compensi.

Dallo scorso mese di settembre questa bretella è stata chiusa al traffico. Sull’onda emotiva della tragedia di Genova, con il crollo del ponte Morandi, la strada statale “Sannitica” è stata interdetta agli automobilisti. “Dopo l’incontro tenuto in Prefettura lo scorso 11 settembre – spiega il sindaco di Frattamaggiore, Marco Antonio Del Prete – su sollecitazione di Città Metropolitana, sono state evidenziate delle carenze strutturali, che necessitano di verifiche approfondite. Per questo il ponte è stato chiuso, per programmare gli interventi utili a mettere in sicurezza la strada. In questo momento sono in corso i rilievi per capire qual è la problematica e, poi, sarà redatto un progetto di ristrutturazione della bretella”.

Sui tempi di riapertura del cavalcavia il primo cittadino non si sbilancia. “Al momento non possiamo fare previsioni sulla tempistica dei lavori – continua Del Prete – anche se vediamo che gli operai sono attivi nell’opera di controllo della staticità del ponte”. La chiusura della strada statale “Sannitica” ha creato non pochi disagi ai cittadini di Frattamaggiore e del comprensorio.

Il problema del traffico cittadino

“Il ponte è molto trafficato – racconta il sindaco – e sono tanti gli automobilisti che si spostano a tutte le ore tra le due province. C’è anche da dire che il cavalcavia funziona solo in un verso, da Caserta verso Napoli. Il tratto opposto manca di 800 metri per un problema datato. In quel luogo insisteva un traliccio di Terna, che ha impedito il completamento della bretella. Con la chiusura totale della strada le vetture sono costrette ad attraversare la città, congestionando il traffico e creando problemi alla viabilità”.

Il sindaco è preoccupato anche per la vicinanza del ponte alle abitazioni frattesi. “Avevo due anni quando è stata realizzata la strada statale – dice Del Prete – ma so che le case già erano state costruite. Sicuramente si sarebbe dovuto evitare questo tipo di edificazione, ma adesso è inutile guardare al passato. Nella famosa riunione dell’11 settembre abbiamo richiesto, oltre a una verifica statica del ponte, che fossero messe in sicurezza le abitazioni ubicate sotto il cavalcavia”.

Ad Orta di Atella, nel Casertano, sono tre i cavalcavia chiusi

A pochi chilometri da Frattamaggiore sono stati chiusi altri tre cavalcavia. L’ordinanza è stata effettuata dal sindaco di Orta di Atella, Andrea Villano. Anche nel primo Comune a sud di Caserta c’è il pericolo che questi ponti possano crollare. “È un problema molto serio – afferma il primo cittadino – poiché nonostante le strade siano state chiuse, sotto continuano a circolare macchine e autocarri sulla statale”.

La questione è molto delicata, poiché non si riesce a stabilire a chi compete la gestione dei cavalcavia. Comune di Orta di Atella e Anas si sono rivolti al Tribunale amministrativo regionale della Campania, ma i tempi della giustizia sono molto lunghi. “Noi non abbiamo soldi – sottolinea il sindaco Villano – l’Anas dice di non essere competente nel merito e la Città Metropolitana fa orecchie da mercante”.

Il gioco a scaricabarile potrebbe avere conseguenze nefaste. “Non vorrei che debba scapparci il morto – conclude mesto il primo cittadino – prima che si possa intervenire per sistemare i tre cavalcavia danneggiati”.

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