Attimi di terrore alle prime luci del giorno a Napoli quando un boato ha squarciato il silenzio. All’alba si è aperta una voragine nel parcheggio interno dell'Ospedale del mare di Ponticelli, presidio dell'Asl Napoli 1 dove, durante la prima pandemia era stato allestito un Covid center che ora è stato evacuato. Tutto l’ospedale si trova infatti adesso in stato di emergenza e sono stati attivati i gruppi elettrogeni, ma manca l’acqua. La Procura di Napoli ha avviato una indagine, e sul posto è arrivato il pubblico ministero di turno Gennaro Damiano, coordinato dal procuratore aggiunto Raffaello Falcone, per supervisionare la situazione. L’inchiesta servirà per appurare le cause di quello che al momento sembra un crollo.
A Napoli voragine profonda 20 metri
Nell’asfalto si è creato un buco di circa 50 metri per 50 e profondo almeno una quindicina di metri. La voragine si è aperta nell’area del parcheggio riservata alle auto del personale e alcune delle vetture sono state risucchiate al suo interno. Secondo le prime informazioni non vi sarebbero vittime o feriti. Sul posto sono arrivati anche i vigili del fuoco e le forze dell’ordine. Molta la paura tra i residenti che, svegliati nel cuore della notte, hanno subito pensato a una esplosione. Sembrerebbe invece che si tratti di un crollo.
In una nota, la Asl Napoli 1 ha reso noto che “tra le 06.30 e 6.45 di questa mattina si è avvertito un forte boato all'interno dell'area parcheggio visitatori dell'Ospedale del Mare di Ponticelli. Di fatto il boato è stato determinato da un'implosione che ha generato una voragine di circa 2000 metri quadrati per una profondità di circa 20 metri". Nella nota si legge anche che i vigili del fuoco si trovano sul posto e nonostante la voragine abbia inghiottito alcune vetture, al momento pare che non siano state coinvolte persone.
No atto doloso ma indagini ancora in corso
“In tutto l'Ospedale del Mare al momento è interrotta l'alimentazione elettrica dalla cabina principale, ma il presidio è alimentato dai gruppi elettrogeni che garantiscono la piena operatività della struttura e la piena efficienza dell'attività assistenziale. Nel più breve tempo possibile l'ASL Napoli 1 Centro provvederà a chiudere temporaneamente il Covid Residence per impossibilità a garantire acqua calda e energia elettrica". Al momento non vi sarebbe nulla che possa fare pensare a un atto doloso, come sottolineato dall’azienda sanitaria, ma le indagini sono in corso.
L'allarme lanciato un anno fa
Parlando della voragine che si è aperta a Napoli, Gaetano Sammartino, geologo e presidente della sezione Campania della Società Italiana Geologia Ambientale, ha sottolineato all’Adnkronos che, durante il convegno dedicato a voragini e cavità sotterranee organizzato da Ispra, Sigea e Società geografica Italiana nel gennaio del 2020, i geologi avevano lanciato l’allarme sul rischio voragini in Italia. Ma da allora nulla è stato fatto. Sammartino ha anche spiegato che “esistono delle mappature che individuano le aree a maggior rischio sprofondamento ma non essendo stato fatto nulla non posso far altro che confermare questa problematica". Mappature che sembra però restino solo su carta, come molte altre conoscenze acquisite dai geologi. In poche parole, tutti sanno ma nessuno interviene. Più volte sarebbe stato lanciato l'appello alle amministrazioni per inserire la figura del geologo nella propria compagine, ma anche questo appello sarebbe rimasto inascoltato. Secondo Sammartino, "un geologo che riesce a capire e prevenire gli eventi sarebbe di fondamentale importanza per la sicurezza e la pubblica e privata incolumità".
Napoli seconda in classifica
Secondo i dati dei dossier presentati a gennaio scorso nel convegno dedicato a voragini e cavità sotterranee, organizzato da Ispra, Sigea e Società geografica Italiana, nella classifica delle città a rischio voragini, Napoli occupa il secondo posto dopo la Capitale. Solo nel 2019, a Roma si sono verificate 100 voragini, mentre a Napoli ce ne sono state 20. Il Lazio resta comunque la regione che guida la triste classifica: dal 2009 al 2019 ne sono state registrate ben 967. Subito dopo arriva la Campania, con 240 voragini in 10 anni.
Seguono poi la Sicilia con 175, la Sardegna con 141, la Lombardia con 81, 65 in Calabria, 58 in Puglia, 47 in Veneto, 46 in Emilia Romagna, 43 in Piemonte, 42 in Abruzzo, 36 in Liguria, 31 in Umbria, 29 in Toscana, 27 nelle Marche, 23 in Friuli Venezia Giulia, 16 in Basilicata, e chiude la classifica il Molise con 13 voragini. Tra le città, al primo posto troviamo Roma con 923 voragini in 10 anni, seguita da Napoli con 196 e Cagliari con 112.Segui già la pagina di Napoli de ilGiornale.it?
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