Il proiettile lo ha raggiunto di striscio ad un orecchio, pochi centimetri e lo avrebbe centrato in pieno volto. Poteva finire in tragedia una banale lite per motivi di viabilità, a Crispano, nel Napoletano, sull’arteria che arriva fino al Comune confinante di Cardito. Una manovra azzardata e due uomini hanno cominciato a inveire uno contro l’altro, fino a quando la vittima ha visto il suo antagonista afferrare una pistola e sparargli all’altezza della testa. Sul posto sono giunti gli agenti del locale commissariato di polizia, che hanno avviato immediatamente le indagini e sono alla ricerca dell’uomo con la pistola, che è fuggito via dopo aver esploso il colpo.
Il ferito è stato trasportato prima all’ospedale di Frattamaggiore e poi nel nosocomio Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli, dove è stato sottoposto a una delicata operazione chirurgica. La vittima non è in pericolo di vita. Sul luogo dove è avvenuto il litigio non ci sono telecamere di videosorveglianza e le forze dell’ordine stanno indagando sulla vita privata della persona ricoverata, per capire se dietro il ferimento possano esserci motivi diversi e legati a situazioni illecite.
Qualche mese fa, sempre tra Cardito e Crispano, Furono esplosi cinque colpi di pistola in via Nuovo Belvedere e solo per un caso fortuito non fu colpito un sacerdote, don Vittorio Egione, che in quel momento era nello studio della sua abitazione intento a preparare l’adorazione per la celebrazione serale. I proiettili finirono sulla facciata dell’edificio di proprietà del parroco. Una pallottola penetrò in camera mandando in frantumi il vetro della finestra, ma la sua corsa si fermò sulla lamiera della porta. Tanto spavento per il sacerdote, che da quattro anni è insediato nella parrocchia Maria Santissima del Carmine di Frattamaggiore. Don Vittorio si recò immediatamente nel vicino commissariato di polizia per denunciare l’accaduto.
I poliziotti seguirono la pista delle famose stese, quelle sparatorie effettuate all’impazzata da elementi, spesso giovanissimi, dei nuovi clan che stanno prendendo il posto delle storiche cosche della camorra, decapitati da arresti e condanne.
Si spara per affermare il controllo sul territorio, allo scopo di spaventare eventuali rivali e questo continua a mettere in pericolo, tutti i giorni, la vita di persone innocenti, che non c’entrano nulla con le guerre tra i clan della camorra, come nel caso del sacerdote.
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