Roma - "Basta guardare alla realtà senza paraocchi per vedere che c’è bisogno, come ho detto e non mi stanco di ripetere, di più coesione nel paese dinanzi alla crisi ed alle tensioni che scuotono il mondo". Nel discorso televisivo in occasione della Festa della Repubblica, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha nuovamente invitato alla coesione in vista del G8 "per prendere finalmente la strada delle riforme necessarie al Paese ed al suo sviluppo".
Unità d'Italia ritrovata Napolitano ha ricordato che in occasione dell’emergenza terremoto "l’Italia si è ritrovata unita" come anche nel celebrare il 25 aprile "giorno della liberazione dal nazifascismo, del ritorno alla pace, libertà ed all’indipendenza" come pure "nel rendere omaggio alle vittime del terrorismo, delle stragi, della violenza politica di ogni colore; nel ricordare con gratitudine gli eroici magistrati ed appartenenti alle forze di polizia caduti nella lotta contro la mafia". Sono, sottolinea, "segni di unità del Paese attorno a valori di democrazia e di solidarietà propri della nostra Costituzione; segni di unità tanto più importanti quanto più sono aspre le contrapposizioni politiche ed istituzionali, soprattutto in periodo elettorale".
Appello alla coesione A tutto ciò bisogna opporre una maggiore coesione nel Paese "anche in vista dell’importante, grande incontro internazionale che si terrà il mese prossimo all’Aquila e costituirà per l’Italia un impegno ed un’occasione di straordinario rilievo". Occorre più coesione sociale e nazionale "specie per prendere finalmente la strada delle riforme necessarie al Paese ed al suo sviluppo, nel rispetto dei diversi ruoli istituzionali, nel libero e civile confronto tra le diverse opinioni".
"Sono convinto - ha concluso Napolitano - che sia questo un auspicio diffuso tra gli italiani.- Di certo è il mio augurio nell’interesse della Repubblica che oggi festeggiamo perché dal 2 giugno 1946 con essa si identifica la nostra patria".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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