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Il Natale blues di Leali fra classici e "graffi"

Il cantautore festeggia gli 80 anni con una doppia uscita in cd e vinile e una serie di "evergreen"

Il Natale blues di Leali fra classici e "graffi"
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Cantare il Natale con una voce blues è un privilegio per pochi. Perché qualsiasi rischio di apparire stucchevole si perde tra le vibrazioni di due corde naturali capaci di graffiare quando salgono tra le note più alte, e sporcare di verità qualsiasi melodia quando invece si sta bassi. Tutto questo è Fausto Leali (foto) uno che dice di se stesso: «Non devo farmi spiegare cosa sia il rhythm'n'blues da Zucchero, perché io lo facevo quando lui aveva forse cinque o sei anni di età». È tutta scena da cattivo, però, perché il cantante di Nuvolento (Brescia) può avere un timbro rude ma il cuore ce l'ha d'oro: non a caso nel suo album di cover natalizie intitolato Il mio Natale - appena proposto da Warner Music Italy (in cd) e in uscita anche il 6 dicembre (in vinile bianco autografato) c'è anche la bellissima Così Celeste, proprio di quel Fornaciari lì. Ed è veramente un suo Natale personale quello raccontato in musica in questo progetto discografico costruito insieme al produttore e arrangiatore Luca Chiaravalli «e pensato dalla stessa Warner, una major che mi ha lusingato cercandomi».

Fausto Leali di Natali ne ha fatti ottanta il 29 ottobre scorso, sa bene di cosa parla: «Il fil rouge di tutto il disco è l'amore, perché tutto parte da lì. Non a caso il singolo inedito che ho scelto si intitola Amo tutto, una dichiarazione d'amore per tutte le persone e le cose che ci stanno intorno». «Amo tutto quel che c'è», canta a un certo punto Fausto e l'imperativo è l'ottimismo «in questo periodo di violenza e guerre». Poi ci sono gli evergreen: «Ho scelto standard natalizi come Jingle Bell Rock, Astro del Ciel, Amazing Grace, Hallelujah o Happy XMas (War is Over), ma anche brani che sembrerebbero avere meno a che fare con le feste. C'è Over The Rainbow, canzone simbolo di un film come Il Mago di Oz. E c'è It's A Man's Man's Man's World, che canta il bisogno di ogni uomo di essere amato da una donna». E infine: «Ho un sogno in grande: che questo disco finisca sotto l'albero di tante famiglie per portare un messaggio.

Non ho fatto questo disco per soldi, ormai a 80 anni non devo dimostrare più niente, mi godo le tante date dal vivo che faccio ancora. L'energia che mi dà il pubblico mi ricarica: a fine di ogni serata la band è più stanca di me».

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