Addio a Marcello Mutti, leader della storica azienda di conserve

"Uomo schivo, ma di grandissimo cuore", commenta Francesco Mutti ricordando il padre, deceduto all'età di 83 anni

Addio a Marcello Mutti, leader della storica azienda di conserve
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Marcello Mutti, capitano d'industria il cui nome è strettamente legato all'omonoma celebre azienda specializzata nelle conserve alimentari, soprattutto nel settore del pomodoro, è venuto a mancare all'età di 83 anni.

A dare l'annuncio Francesco Mutti, il quale ha voluto condividere il proprio commosso ricordo del padre con La Gazzetta di Parma, città a cui era particolarmente legato. Una società, quella di famiglia, che è diventata leader nel settore proprio sotto la gestione di Marcello. "L'eredità che ci lascia è quella di vedere l'azienda come un valore, basato sull'importanza della progettualità e della costruzione", spiega il figlio al quotidiano parmense, "un'azienda in cui l'attenzione e il rispetto verso le persone devono essere prioritari".

Nato il 25 dicembre del 1940, Marcello Mutti intraprese e concluse gli studi accademici presso la facoltà di Economia e Commercio. Proprio all'università conobbe Angelita Rossi, con la quale convolò a nozze il 19 settembre del 1966: dalla loro unione, nel 1968, nacque Francesco, che dal 1994 ricopre l'incarico di amministratore delegato della società. Proprio a Marcello si deve la scelta di utilizzare il vetro come metodo di conservazione dei pomodori, ed è da qui che nacque il successo della celebre passata.

"Mio padre era un uomo schivo, ma di grandissimo cuore, che aveva innata la cultura del dono", prosegue Francesco Mutti. "Amava molto la natura e, quando la vedeva ‘calpestata', ne soffriva tanto", aggiunge, "amava i grandi spazi naturali, quelli della pianura e quelli dell'Africa, in cui lo sguardo si perdeva nell'infinito".

Marcello fu un grande precursore dei tempi anche per quanto concerne la ricerca della sostenibilità e la lotta agli sprechi, in anni in cui non era di certo una priorità, mostrando una grande attenzione al riuso. "Con il signor Mutti in questi 42 anni ho sempre avuto un rapporto bellissimo, diretto e di incredibile rispetto", spiega invece Giovanni Grossi, direttore acquisti dell'azienda. "Era una persona pura, dotata di un'intelligenza e di una sensibilità rare. Un uomo elegante, a tratti piacevolmente ironico, e di grande spessore: con la sua sincerità e raffinatezza sapeva porsi sempre in modo educato, preciso e rispettoso", ricorda ancora.

Un tema ricorrente è proprio la grande attenzione di Marcello nei confronti delle esigenze dei suoi dipendenti, un aspetto che inevitabilmente spingeva questi ultimi a essere molto attaccati all'azienda.

"Aveva una premura per i suoi collaboratori fatta anche di piccoli gesti, che esprimevano il suo modo di essere", prosegue Grossi, "gesti che trasmettevano immancabilmente i suoi valori: valori importanti per fare dell'imprenditoria qualcosa di straordinario, non necessariamente legato all'interesse economico, ma al benessere delle persone che lavoravano con lui". "Così ogni dipendente si è sempre sentito partecipe di un cammino per creare insieme la storia dell'azienda", aggiunge in conclusione il direttore acquisti di Mutti.

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