Arrestato in Argentina Leonardo Bertulazzi, esponente delle Brigate Rosse, a seguito della revoca, da parte delle competenti autorità argentine, dello status di rifugiato che aveva ottenuto nel 2004. Appartenente alla colonna genovese delle Brigate Rosse, deve espiare la pena complessiva di anni 27 di reclusione per sequestro di persona, associazione sovversiva, banda armata e altro. Venne già arrestato nel 2002 dalla polizia di Buenos Aires in seguito a un'operazione congiunta con gli uomini della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione, unitamente ai poliziotti della Digos di Genova e all'Interpol.
"Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, esprime profondo apprezzamento alle Autorità argentine per aver eseguito l'arresto di Leonardo Bertulazzi, già condannato in Italia a 27 anni di carcere per reati di terrorismo, a seguito della revoca dello status di rifugiato da parte della Commissione per i Rifugiati argentina", si legge in una nota di Palazzo Chigi, che sottolinea anche la collaborazione delle forze italiane dell'Interpol.
È stato uno degli ideatori del sequestro dell'ingegnere navale Pietro Costa, avvenuto a Genova il 12 gennaio 1977. Questa fu una delle operazioni che la colonna genovese mise in atto per reperire fondi da utilizzare per le operazioni. Chiesero un riscatto, che ottennero, nella misura di un miliardo e mezzo di lire. Costa venne liberato e parte di quei soldi venne impiegato per l'acquisto di un appartamento a Roma, in via Camillo Montalcini 8 dove, poco più di un anno dopo, venne tenuto prigioniero Aldo Moro nei mesi del suo sequestro. Pietro Costa era uno dei rampolli della borghesia genovese, figlio di Giacomo Costa, fondatore di Costa Crociere. Venne tenuto prigioniero per 81 giorni, durante i quali il padre, purtroppo, già gravemente malato, morì.
Nel giugno del 2017 la Corte d' Appello ligure dichiarò estinti i reati di Bertulazzi e per un pasticcio burocratico il ricorso a quella decisione venne considerato inammissibile. Tra il 1985 e il 1986 subì due condanne per complessivi 27 anni di carcere, di cui ne ha scontati appena pochi mesi. La latitanza in Sudamerica è stata trentennale per Bertulazzi, scappato in Argentina nel 1980. "Quello che mi aspettavo è che in Italia cambiassero le cose e che finalmente venissero approvate leggi che non avrebbero più perseguito chi ormai era fuori da decenni da determinate logiche", sono state le parole del fratello, Vittorio, a seguito dell'arresto del 2002. Ora Bertulazzi è atteso in Italia, dove verrà estradato prossimamente.
"Ottima notizia l'arresto in Argentina, ai fini dell'estradizione, di Leonardo Bertulazzi, con l'auspicio che tutti gli assassini
brigatisti che sono scappati all'estero finiscano nelle galere italiane come meritano e come accaduto per altri criminali come Cesare Battisti", ha dichiarato il deputato della Lega Luca Toccalini.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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