
La manifestazione dei pro Pal di Milano è stata caratterizzata dall'ennesima violenza dei suoi partecipanti. Ci sono stati ancora scontri con la polizia, diventata bersaglio troppo facile dei soliti facinorosi, e in più è comparsa la scritta "spara a Giorgia", messaggio evidentemente minatorio nei confronti del presidente del Consiglio. Da più parti è stata espressa solidarietà nei confronti di Meloni, e così ha fatto anche il sindaco di Milano, Beppe Sala, sottolineando che "è evidente ormai a tutti che la sofferenza del popolo di Gaza è indicibile, ma le minacce al nostro Presidente del Consiglio ('Spara a Giorgia') sono intollerabili. Davvero intollerabili". Parole di buon senso che, visto che sono state rivolte al premier, non sembrano meritevoli nemmeno di solidarietà da parte di Selvaggia Lucarelli.
"Io non mi aspetto niente di coraggioso da Beppe Sala e so perfettamente quante pressioni riceva dalla comunità ebraica. L’ultima richiesta nota è stata quella di illuminare di arancione Palazzo Marino in ricordo dei due fratellini rapiti da Hamas e poi restituiti cadaveri. E ha detto no. Credo più che altro per evitare che qualcuno potesse ricordargli che per i 50 000 morti di Gaza non si è acceso neanche un lampione a Nolo, ma fa niente", ha scritto la giornalista, che ha definito il post del sindaco "inaccettabile". Alla manifestazione di Milano, ha spiegato, "hanno partecipato migliaia di persone pacifiche: famiglie, giovani, anziani, bambini, tutti lì per chiedere al mondo di fermare il massacro di Gaza. Questa era la vera notizia, non la scritta di un deficiente".
La posizione di Lucarelli è nota: la giornalista è schierata senza se e senza ma al fianco della Palestina, come se fosse una partita di calcio. Pertanto, il voler sottolineare la sofferenza del popolo di Gaza, e al contempo esprimere solidarietà al premier, non esiste nel mondo di Selvaggia Lucarelli. Secondo la giornalista, che nel suo messaggio si rivolge direttamente al sindaco, "è un anno e mezzo di bombardamenti ininterrotti su persone, case, ospedali, scuole, campi profughi, mezzi di soccorso, stampa e operatori umanitari in un pezzo di terra da cui nessuno può uscire. E in cui nessuno può entrare, senza il permesso di chi bombarda.
Il fatto che lei si indigni per una scritta idiota su una vetrina (per le cui indagini immaginiamo che la Digos impiegherà i suoi uomini migliori) è la metafora di ciò che è la sua politica: vetrina". Eppure, sarebbe stato facile condannare Hamas per utilizzare gli scudi umani, in questa escalation che proprio il gruppo terroristico ha provocato con l'attacco del 7 ottobre 2023.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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