"Askatasuna dev'essere chiuso, subito". Il ministro Zangrillo invoca fermezza dopo le violenze di Torino

Ancora assalti alla polizia, lanci di bottiglie, bombe carta e pietre contro militari e agenti: Torino è una delle piazze più calde a causa delle infiltrazioni del centro sociale

Scontri a Torino tra forze dell'ordine e antagonisti
Scontri a Torino tra forze dell'ordine e antagonisti
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Ancora una volta, gruppi di vandali e criminali hanno colto il pretesto delle polemiche scatenate contro i carabinieri dalla politica per la morte di Ramy Elgaml per legittimarsi in nuovi assalti. Ed è Torino, ancora, a essere il teatro delle violenze. La notte scorsa alcune centinaia di antagonisti, compresi i centri sociali sono scesi in piazza con l'obiettivo di assaltare caserme e commissariati. Erano armati di bombe carta, spranghe, fumogeni e pietre. Hanno cercato di sfondare i cordoni delle forze dell'ordine, senza riuscirci, ma hanno anche assaltato le camionette a tutela dei punti sensibili. Il bilancio parla di almeno 5 agenti che sono dovuti ricorrere alle cure mediche.

Il ministro della Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, segretario di Forza Italia per il Piemonte, ha voluto condannare fermamente gli assalti, esprimendo massima solidarietà agli agenti coinvolti. "Quando accaduto a Torino, in piazza Carlina, non è più accettabile e tollerabile. Serve l'impegno di tutti, un gioco di squadra tra forze dell'ordine e società civile, per sradicare episodi di violenza come quelli compiuti da Askatasuna", ha dichiarato il ministro, sottolineando che quanto accaduto "non è più accettabile, si tratta dell'ennesimo attacco alle Forze dell'Ordine e alla città di Torino. Siamo davanti a un nuovo attacco alla libertà di una città e al lavoro di chi vuole difendete i diritti sanciti dalla Costituzione e dall'Ordinamento democratico del nostro Paese". È per questa ragione, ha aggiunto, "che Askatasuna deve essere chiuso, subito".

Sulla stessa posizione del ministro si sono posizionati i sindacati di polizia Siulp, Sap, Coisp, Usic, Usif, Sinafi, Sappe, Fns -Cisl e Sam, secondo i quali "lasciare impuniti i responsabili equivale a sancire la fine della credibilità dello Stato e del principio stesso di giustizia". Risulta ormai evidente, proseguono, "il centro sociale Askatasuna debba essere immediatamente chiuso. Non è accettabile che un luogo pubblico venga messo a disposizione di un gruppo che organizza azioni violente contro le forze dell'ordine". Il sindaco di Torino, concludono, "qualora decidesse di lasciare questo spazio a disposizione di Askatasuna, si assumerebbe la piena responsabilità di una scelta che insulterebbe non solo l'onore delle forze dell'ordine, ma anche il senso di giustizia e sicurezza della città".

Nella nota del sindacato Fsp, Valter Mazzetti, segretario generale, ha sottolineato che i presenti alla manifestazione "hanno inneggiato slogan contro i carabinieri presenti in piazza, che pure sono stati aggrediti con lanci di bombe carta, petardi, fumogeni e bottiglie".

Queste, ha concluso, "sono circostanze in cui è d’obbligo il maggior equilibrio da parte di tutti, come anche la maggior responsabile discrezione di chi, avendo ruoli istituzionali, in questa fase del procedimento, con commenti improvvidi rischia di dare la stura a ritorsioni e violenze".

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