"L'ex avvocato di Priebke...". La Lucarelli sferza la moglie di Soumahoro

Liliane Murekatete ha scelto Lorenzo Borrè come avvocato: duro l'intervento di Selvaggia Lucarelli contro la moglie di Soumahoro

"L'ex avvocato di Priebke...". La Lucarelli sferza la moglie di Soumahoro

Che i Soumahoro siano diventanti ingombranti anche per la sinistra, lo dimostra una storia pubblicata questa mattina da Selvaggia Lucarelli. La giornalista ha commentato la vicenda che da giorni riempie le pagine di cronaca con una considerazione personale: "Liliane Murekatete, moglie di Soumahoro, si è affidata a Lorenzo Borrè, ex avvocato di Priebke. Qualcuno dovrebbe spiegarle che anche tra gli avvocati griffati c'era qualcosa di meglio, a livello di comunicazione". Che il suo avvocato sia Lorenzo Borrè è cosa nota, visto che è stata lei stessa a riferirlo nel corso di una lunga intervista concessa all'agenzia Adnkronos: "In questo piano inclinato non posso quindi fare altro, al momento, che dare incarico al mio avvocato, Lorenzo Borrè, per adire le vie giudiziarie nei confronti di quanti mi hanno consapevolmente e persistentemente diffamato, ai limiti dello stalking".

Al di là del caso di Erich Priebke, agente della Gestapo e capitano delle Ss durante la Seconda guerra mondiale, Lorenzo Borrè è spesso definito come "l'avvocato dei 5s", perché dal suo studio di Roma Prati sono passati oltre 30 ex esponenti del Movimento 5 stelle espulsi dal partito, che si sono rivolti a lui per avviare un'azione contro il Movimento. L'azione di Borrè, per quanto concerne i 5 stelle, è stata efficace, considerando che nel 2016 è riuscito a far reintegrare 20 espulsi napoletani nel partito. Liliane Murekatete Punta sulle competenze dell'avvocato per uscire dal turbinio mediatico nel quale è stata coinvolta per la gestione di due cooperative nella provincia di Latina insieme a sua madre.

"A questo processo mediatico non mi presto né intendo prestarmi: se l'autorità giudiziaria me lo chiederà, non avrò problemi a dimostrare la liceità dell'acquisto, ma respingo culturalmente il processo da celebrarsi nella piazza mediatica, per una miglior diffusione via social e colpo di grazia nelle testate scandalistiche", ha detto ancora Liliane Murekatete, che non vuole nemmeno essere chiamata "Lady

Gucci", così come da tempo l'hanno soprannominata nella zona in cui operano le coop e come viene chiamata dai quotidiani da quando è esploso il caso mediatico, che la giustizia segue da ben prima che arrivasse sui giornali.

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