Carabiniere eroe, parla il superpoliziotto: "Ecco perché ha fatto bene a sparare

Il Comandante Alfa su Luciano Masini, premiato con un encomio solenne dopo aver fermato l'uomo armato di coltello a Rimini

Carabiniere eroe, parla il superpoliziotto: "Ecco perché ha fatto bene a sparare
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Parla il Comandante Alfa, coperto da un passamontagna. E lo fa difendendo il carabiniere di Rimini che ha sparato e ucciso un uomo armato di coltello che stava per aggredirlo. Il superpoliziotto ospite di Quarta Repubblica elogia il comportamento "ineccepibile" tenuto dal maresciallo Luciano Masini il 31 dicembre, quando Muhammad Abdallah Abu Hamid Sitta, 23 enne egiziano, gli si è parato di fronte a Villa Verucchio dopo aver accoltellato quattro persone. "Fermati, ma cosa stai facendo? Fermati, basta... ma vuoi proprio morire? Fermati per favore", ha urlato il militare prima di esplodere suo malgrado i colpi di pistola che hanno ucciso l'aggressore.

Ha fatto bene? Ha fatto male? Secondo il governo ha svolto semplicemente il suo dovere, tanto che dopo l'elogio pubblico di Giorgia Meloni in conferenza stampa è arrivato prima l'annuncio del sostegno economico per le spese legali, essendo Masini indagato "come atto dovuto", e poi anche formalmente l'encomio solenne per volere del ministro della Difesa, Guido Crosetto. "Il collega ha curato i dettagli e ha mantenuto il sangue freddo fino all'ultimo - ha detto il Comandante Alfa a Nicola Porro - prima di arrivare alla decisione, purtroppo, di essere costretto a sparare. Ha cercato di fermarlo in tutti i modi. Gli ha chiesto anche per favore di lasciare il coltello. Ha anche sparato per terra, perché se avesse sparato per aria poi la pallottola rischiava di cadere chissà dove e di fare del male a qualcuno. Ha avuto il sangue freddo fino all'ultimo".

Durante la puntata di ieri sera, c'è stato anche spazio anche per qualche polemica. "A me dispiace quando i carabinieri vengono chiamati 'Rambo - ha spiegato il Comandante Alfa - Per noi è un'offesa. Io che ho fatto parte di un reparto speciale so che noi ci difendiamo e basta. Non siamo giustizieri". A volte, però, può succedere di dover aprire il fuoco. Come nel caso di Masini. Ma solo ed esclusivamente per evitare guai peggiori, per l'incolumità propria o di quella dei cittadini. "Qui c'è un accanimento ben preciso. Un progetto preciso di destabilizzare. Non so se ce l'abbiano con il governo Meloni o con la polizia. Assaltare una stazione dei carabinieri è grave, noi rappresentiamo lo Stato".

Il Comandante Alfa ha affrontato poi anche la questione di Ramy Elgaml, il 19enne egiziano morto a Corvetto. "È giusto che venga messo per iscritto come fare gli inseguimenti - ha detto il superpoliziotto - in modo tale che sia chi scappa e chi insegue sappia come deve comportarsi". Infine, l'affondo contro Franco Gabrielli, ex capo della polizia che "ha detto un sacco di scemenze". "Era meglio se stava zitto: mi è veramente dispiaciuto - l'attacco - Certe cose dette se lo dice un giornalista ci passo sopra, ma se le dice lui mi lasciano basito. Si occupi della sicurezza di Milano che non mi sembra sia un esempio". Altro che assenza di proprzionalità, come sostiene Gabrielli.

E prendere la targa per indagare poi i fuggitivi? "Il ciclomotore poteva essere stato rubato due ore prima e non esserci nessuna denuncia - ha spiegato il militare - E quei ragazzi potevano trasportare armi o esplosivi. Potevano aver fatto qualcosa di male o essere in procinto di farlo... di notte col casco come fai a riconoscerli?".

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