I punti chiave
Tre settimane di oscuramento nemmeno se fosse una delle peggiori pagine social con "immagini molto forti" e non adatte al pubblico ma si tratta di un errore madornale di Meta, la società di Mark Zuckerberg che controlla Facebook e Instagram ed è costato caro alla pagina ufficiale dell'Accademia della Crusca, istituzione italiana famosa in tutto il mondo e punto di incontro non solo della lingua italiana ma anche di insigni studiosi stranieri. Finalmente, da alcune ore la pagina Facebook che conta oltre 460mila follower è tornata funzionante come ha fatto sapere la stessa Accademia.
La nota dell'Accademia
"Dopo 21 giorni di attesa la nostra pagina è stata finalmente riattivata. Ringraziamo tutti i giornalisti e in generale tutti coloro che si sono interessati al nostro problema", si legge in un post su Facebook. Lettori, appassionati, addetti ai lavori non avevano più avuto accesso ai contenuti dallo scorso 21 dicembre 2023 senza mai conoscere ufficialmente quale fossero le motivazioni del provvedimento. AdnKronos aveva già saputo dal prof. Marco Biffi, professore ordinario di Linguistica italiana presso il DILEF (Dipartimento di Lettere e Filosofia) dell’Università di Firenze e responsabile web della pagina social dell'Accademia, la "non poca preoccupazione e molto dispiacere per non poter raggiungere, come di consueto, i nostri lettori su quel canale".
Le scuse di Meta
Nelle ultime ore, finalmente, ecco che la situazione si è sbloccata come lo stesso prof. ha raccontato all'agenzia di stampa: dopo uno scambio di mail con Meta, un referente ha spiegato che "l'Azienda ha ammesso che la pagina è stata chiusa per errore e che l'Accademia della Crusca non ha alcuna responsabilità nella vicenda". Insomma, tutto è bene quel che finisce bene ma certamente non in modo tempestivo (tre settimane) come ci si aspettava. Il malfunzionamento che aveva provocato enormi perplessità che è andato avanti per 21 giorni riguarda i post che venivano automaticamente coperti perché potevano contenere immagini forti. È logico che gli accademici della Crusca sono rimasti da subito senza parole perché l’istituzione non ha mai pubblicato nulla di offensivo, semmai il contrario.
Anche se non c'è l'ufficialità, è probabile che tutto questo pastrocchio sia stato causato dagli algoritmi di Facebook spesso nel mirino degli utenti visto che monitorano "matematicamente" i contenuti pubblicati da
milioni di persone. Un precedente che ha riguardato l'Accademia della Crusca risale allo scorso 23 giugno ma, in quel caso, erano bastati soltanto due giorni per ripristinare correttamente le funzioni della pagina social.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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