Con l’apertura dell’inchiesta della Procura di Latina le coop della famiglia di Soumahoro sono ormai al centro del ciclone. Ancora di più adesso che la suocera del deputato, Maria Therese Mukamitsindo, è ufficialmente indagata. Da precisare, però, che le indagini vanno avanti addirittura dal 2019 e, con quanto emerso nelle ultime settimane, il denaro che negli ultimi anni gira intorno alla Karibu e al Consorzio Aid appare ora quantomeno sospetto.
I bilanci delle due cooperative non sono pubblici. Il sito della Karibu risulta infatti inattivo e su quello dell’Aid non sono presenti. Già questo non è conforme alla legge dal momento che i movimenti degli enti del terzo settore hanno l’obbligo di rendere pubblica la consultazione. Noi de IlGiornale.it, però, siamo comunque riusciti ad entrarne in possesso e abbiamo potuto vedere le cifre esorbitanti che le cooperative hanno ricevuto dagli enti statali, mediante bandi o erogazioni.
Ma entriamo nel dettaglio. Leggendo il bilancio del 31 dicembre 2020 di Aid si scoprono i bonifici che proprio la Prefettura di Latina ha erogato ogni due mesi come incarichi retribuiti per la gestione dei centri di accoglienza e dei richiedenti asilo. Il 27 marzo di quell’anno la coop ha ricevuto, infatti, due tranche da 78mila euro e 35 mila euro che - come scritto nella causale - avrebbero dovuto coprire i mesi di ottobre e novembre 2019. Stessa cosa nel mese di giugno, il 24 sono arrivano nelle tasche dell’azienda 99mila euro più altri 103mila euro. I finanziamenti sono andati avanti fino al 10 dicembre, ultimo giorno in cui il consorzio ha incassato più di 111 mila euro, dopo i bonifici precedenti di settembre e ottobre, rispettivamente di 105mila euro e 107 mila euro. Riassumendo: la Prefettura di Latina, nel solo anno 2020 - quindi a indagini già iniziate -, ha dato al Consorzio Aid circa 1 milione e 165mila euro. Nello stesso anno anche il Comune di Latina ha bonificato 10mila euro attraverso il bando multimisura per la concessione di contributi in ambito sociale. Ma c’è di più: l’azienda ha ricevuto bonus fiscali dal MISE, un contributo a fondo perduto di circa 35mila euro e altri 480 euro come bonus affitto.
Per quanto riguarda la Karibu invece si parla - al 2020 - di ben più di 2 milioni di euro di debiti, tra cui 590mila euro da saldare alle banche e 774mila circa di tasse. A tal riguardo le dichiarazioni della presidente Maria Therese Mukamitsindo - da ieri ufficialmente indagata-, suocera di Soumahoro, che ha rilasciato a Repubblica: "I ritardi dei pagamenti dipendono dagli appalti. Non abbiamo soldi da dargli (ai dipendenti ndr) perché lo Stato non ci paga in tempo". E ancora: "Siamo andati in cassa integrazione, non ci dormivo la notte" e "abbiamo dovuto licenziare dei dipendenti". Ciò che però afferma la protagonista sulla relazione di bilancio è esattamente il contrario: "Non si è potuto licenziare il personale non necessario, ne tantomeno lo stesso è stato messo in cassa integrazione". Smentita da sola la mamma della "first lady" Soumahoro che a Repubblica dice di "non dormire la notte" - dalla preoccupazione, s'intende - ma al consiglio d’amministrazione avverte che "gli sbarchi sul territorio nazionale sono diminuiti drasticamente (dopo il Covid, ndr)" e quindi si è presa la decisione "di intraprendere nuovi progetti che faranno vedere i loro risultati nei prossimi esercizi". Il tutto per risollevare l’azienda.
Questi nuovi progetti si sono concretizzati questo'anno evidentemente, quando entrambe le coop hanno partecipato al
bando per l’aiuto dei profughi ucraini nell’aprile 2022. A vincere - dopo nemmeno due mesi dall’inizio della guerra - sono state entrambe, ottenendo così 259mila euro per la Karibu e 298mila euro per Aid.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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