Corvetto, ha riaperto gli occhi il tunisino che guidava lo scooter sul quale viaggiava Ramy

Si è risvegliato dopo quasi una settimana di coma Fares Bouzidi: ora potrà raccontare la sua versione dei fatti agli inquirenti che lavorano sul caso Ramy

Corvetto, ha riaperto gli occhi il tunisino che guidava lo scooter sul quale viaggiava Ramy
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Fares Bouzidi, il tunisino di 22 anni che guidava lo scooter a bordo del quale è morto Ramy Elgaml scappando da un inseguimento con la polizia si è svegliato dal coma. Nella fuga, il conducente dello scooter ha perso il controllo ed è finito contro un palo. A una settimana dall'incidente, nel giorno in cui si è tenuta una veglia per Ramy, il tunisino ha riaperto gli occhi. A renderlo noto è stato uno dei legali della famiglia, che ha anche riferito che il giovane è ancora molto debole. Il che significa che difficilmente prima di qualche giorno Fares potrà essere sentito dagli inquirenti per raccontare la sua verità su quanto accaduto al Corvetto nella notte tra sabato 23 e domenica 24 novembre.

Quest'oggi, il corteo per Ramy si è concluso davanti al benzinaio dove lo scooter si è schiantato al grido di "giustizia, giustizia". I partecipanti hanno sostato davanti al semaforo dove in questi giorni sono stati messi fiori e biglietti. I ragazzi hanno scandito più volte "Ramy! Ramy!" e "Fares, Fares!", il ragazzo che guidava la moto, che "lotta come un guerriero". Alla manifestazione hanno partecipato anche le fidanzate di Ramy e Fares e durante il corteo una giovane ha incolpato le forze dell'ordine per quanto successo, parlando di "profilazione razziale". Un'accusa frequente in questi giorni per le forze dell'ordine, che hanno eseguito il proprio dovere e, durante un posto di blocco, imposto l'alt allo scooter, così come fanno centinaia di volte durante un servizio. È successo che lo scooter a bordo del quale viaggiava Ramy non si è fermato all'alt e così, come da protocollo, è iniziato l'inseguimento, che si è protratto per chilometri.

Ieri sono anche stati resi noti i primi risultati dell'autopsia, secondo la quale Ramy è morto sul colpo a causa dell'impatto dopo essere stato disarcionato dallo scooter.

Non è stato tuttavia chiarito se a essere fatale per l'egiziano sia stato l'impatto con il muretto, contro il quale Ramy ha sbattuto violentemente dopo che l'amico ha perso il controllo, oppure il semaforo crollato a seguito dell'urto dell'autoradio dei carabinieri. Tutto dovrà ancora essere accertato, intanto il carabiniere alla guida del veicolo è stato indagato come "atto dovuto" dalla procura.

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