Stop alle ricerche nella centrale idroelettrica di Suviana, dove martedì si è verificata un'esplosione. Nella giornata di ieri, i sommozzatori hanno recuperato i corpi di tre degli operai. Questa mattina è stato trovato l'ultimo operaio disperso, Vincenzo Garzillo. Il bilancio delle vittime sale così a sette. Manca ancora l'identificazione ufficiale. Sono 200 i soccorritori in azione nell'impianto e, di questi, 100 sono vigili del fuoco che stanno operando tra il piano -8 e il piano -10 in condizioni critiche. Ieri, a metà mattina sono stati ritrovati i corpi di Adriano Scandellari e Paolo Casiraghi e poi in serata, è stato individuato anche il sesto corpo, quello di Alessandro D'Andrea. Si trovavano tutti al piano -9, dove si sarebbe verificato l'evento che ha dato il via alla tragedia. È fuori pericolo, invece, Jonathan Andrisano, l'operaio di 35 anni ricoverato all'ospedale Sant'Orsola di Bologna.
"Tutte le vittime sono state trovate al nono piano interrato, anche l'ultimo corpo recuperato che si trovava in corrispondenza della turbina. Non erano molto distanti tra loro ma non stavano in adiacenza", ha spiegato il capo dei sommozzatori dei Vigili del Fuoco, Giuseppe Patrone, al termine delle ricerche. "Due operatori, che lavoravano all'ottavo piano, li abbiamo trovati in corrispondenza delle vie di fuga al nono piano. Non sappiamo se erano scesi al nono piano per attività di lavoro e stavano percorrendo la via di fuga o se sono stati proiettati dall'esplosione al nono piano", ha proseguito. Altri due, invece, che erano impegnati al nono piano, "li abbiamo trovati in corrispondenza delle loro postazioni di lavoro".
Sul corpo delle vittime, come spiegato dal procuratore di Bologna, Giuseppe Amato, non verranno effettuati gli esami autoptici, in quanto non necessari per le indagini. Verranno restituiti ai familiari il prima possibile in modo tale da garantire in tempi brevi una degna sepoltura. Intanto, parallelamente alle ricerche, è iniziata l'attività di indagine della procura, che ha già ascoltato alcune persone. Verrà messo l'accento anche sul sistema di appalti e di sub-appalti, per capire se tutte le operazioni sono state condotte in modo regolare e legale. Ma la domanda resta una: come è potuto accadere? "Ci potrebbe essere stato un problema all’alternatore. Si potrebbe essere sbilanciato. Parliamo di una macchina di 140-150 tonnellate di peso che gira a 370 giri al minuto, circa cinque giri al secondo", spiega al Corriere della sera Giovanni Toffolo, che fino a due anni fa era commissioning manager del team di Enel Green Power. Faceva lo stesso lavoro di Adriano Scandellari, trovato ieri senza vita nella centrale. E spesso ha anche lavorato con lui e con gli altri supervisori.
Lo sbilanciamento, prosegue Toffolo, "potrebbe aver divelto una parte della struttura rompendo anche i cuscinetti. Va tenuto conto che i cuscinetti sono l’unico punto di tutta la centrale in cui c’è olio. Serve per lubrificare, togliere attrito ad una struttura così grande che gira di continuo". Come da lui specificato, si tratta di ipotesi, di una ricostruzione frutto di un'esperienza personale. Non ci sono ancora concretezze e certezze sulle cause del disastro.
Mentre, sulla polemica dei subappalti, Toffolo spegne subito qualunque illazione: "Le persone chiamate da altre ditte sono esperti conosciutissimi. C’è chi costruisce le macchine e chi controlla gli impianti. È una procedura assolutamente normale".
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