Ha trascorso nove anni di detenzione in regime di 41 bis ma ora Ernesto Fazzalari va ai domiciliari. Noto boss della ’ndrangheta calabrese, era stato arrestato in provincia di Reggio Calabria il 26 giugno 2016. La decisione del Tribunale di Sorveglianza di Bologna è stata presa le sue condizioni di salute: all’ex latitante più ricercato dopo Matteo Messina Denaro, infatti, è stato diagnosticato un male incurabile, ritenuto molto aggressivo.
Il provvedimento è arrivato dopo che la Cassazione ha accolto i ricorsi presentati dal legale dell’uomo, Antonino Napoli, annullando tre precedenti ordinanze di rigetto del differimento della pena o concessione dei domiciliari. Fazzalari era stato di recente trasferito al centro diagnostico e operativo del carcere di Parma. Nato nel 1969, Fazzalari era stato condannato all’ergastolo nel processo Taurus, pena poi ridotta a 30 anni dalla Corte d’Assise d’Appello di Reggio Calabria.
Condannato all’ergastolo nel processo Taurus, la pena gli era poi stata ridotta a 30 anni dalla Corte d’Assise d’Appello di Reggio Calabria. Fazzalari è stato uno dei protagonisti della faida che, tra gli anni ’80 e ’90, trasformò Taurianova nel teatro di una degli scontri più sanguinari tra le cosche di ’ndrangheta. Erano i tempi in cui, nella piazza del piccolo paese della Piana di Gioia Tauro, i boss tagliavano le teste per poi utilizzarle per il tiro al bersaglio. Con il fratello Domenico e il cugino Salvatore, Ernesto Fazzalari è uno dei massimi esponenti della cosca Avignone-Zagari-Viola.
Quando venne catturato dai carabinieri nella Piana di Gioia Tauro, il boss era ricercato da oltre 20 anni ed era stato inserito al secondo posto, dietro il solo Matteo Messina Denaro, nell’elenco dei latitanti di massima pericolosità .- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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