Il generale Roberto Vannacci, nella bufera per i contenuti del suo libro, è stato sollevato dallo Stato Maggiore dal comando e rimosso da capo dell'istituto geografico militare di Firenze. In base a quanto si apprende, il generale è stato messo a disposizione del comando delle forze operative terresti rimanendo nella sede del capoluogo toscano. Al suo posto, all'istituto geografico militare, arriverà il generale Massimo Panizzi, che prenderà servizio lunedì. Guido Crosetto, intanto, replica: "Girano voci incontrollate che parlano della destituzione (nel senso di allontanamento dalle forze armate) per il Generale Vannacci. Ribadisco ciò che ho detto chiaramente: non esistono processi sommari fatti su social o media ma solo leggi e codice dell’ordinamento militare".
L'Esercito e il ministero della Difesa, tramite il suo titolare Crosetto, ieri hanno preso le distanza dalle parole del generale. "Non vanno, in alcun modo, utilizzate le farneticazioni personali di un Generale, ancorchè in servizio, per polemizzare con la Difesa e le Forze armate. Il generale Vannacci ha espresso opinioni personali che screditano l'Esercito, la Difesa e la Costituzione repubblicana. Per questo sarà avviato dalla Difesa l'esame disciplinare previsto", ha dichiarato Crosetto a seguito delle note diramate dalla stampa. Dal canto suo, lo Stato maggiore della Difesa aveva informato il ministero di non essere a conoscenza dei contenuti espressi nel libro e che gli stessi non erano mai stati sottoposti ad alcuna autorizzazione e valutazione da parte dei vertici militari. Inoltre, era stato annunciato dallo Stato maggiore ogni eventuale provvedimento utile a tutelare l'immagine della Forza armata.
Intervenendo, poi, a Il diario del giorno su Rete 4, Vannacci è intervenuto sulla decisione presa nei suoi confronti: "Quando scrivevo questo libro sapevo che avrebbe dato da discutere ma sicuramente non mi aspettavo questo polverone. Non replicherò a decisioni che arrivano da una catena gerarchica. Lo farò nelle sedi opportune". Quindi, ha ulteriormente difeso la sua pubblicazione: "Sono libero di odiare stupratori e pedofili, non è istigare a violenza. La Costituzione garantisce la libertà di parola. Da me nessuna istigazione all'odio. Io non mi sento di fare passi indietro, rivendico quanto ho scritto. Non uso mai parole volgari o triviali: esprimo liberamente i mie pensieri".
Intervistato da Fausto Biloslavo per il Giornale, il generale ha descritto il suo volume come "un libro controcorrente, che si schiera contro il pensiero unico e chi vuole presentare una realtà distorta rispetto a quello che viviamo tutti i giorni".
Sulla presa di distanza assunta allo Stato maggiore dell'Esercito, il generale non è sembrato sorpreso: "Sono io il primo ad avere preso le distanze perchè ho pubblicato il libro come un’espressione libera e manifesta dei miei pensieri specificando che non rappresenta alcuna posizione istituzionale o governativa".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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