"Il Giorno del Ricordo è propaganda fascista". Così il gruppo di sinistra "giustifica" le foibe

Le foibe sono "revisionismo storico" che non tiene conto di quanto accaduto nel passato: il gruppo antifascista provoca con una manifestazione in occasione del "Giorno del Ricordo"

"Il Giorno del Ricordo è propaganda fascista". Così il gruppo di sinistra "giustifica" le foibe
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Il 10 febbraio è il Giorno del Ricordo. Lunedì si commemorano i massacri delle foibe e l'esodo giuliano dalmata. Ma l'estrema sinistra è sugli scudi, come ogni anno, e accusa chi ricorda quel periodo buio della storia di fare revisionismo storico. Sono previste numerose manifestazioni in occasione del Giorno del Ricordo, soprattutto a Trieste, dove inevitabilmente questa tragedia è stata vissuta da vicino. Ma purtroppo, i soliti antagonisti, hanno deciso di provocare e di scendere a loro volta in piazza. "Ogni anno, in occasione del 'Giorno del Ricordo', i fascisti del nostro quartiere ne approfittano per uscire dalle loro tane e scendere in piazza, strumentalizzando la storia per portare avanti la loro propaganda", si legge sul profilo "Azione antifascista Ts", un gruppo del quartiere Trieste di Roma.

"Questa volta, però, nella stessa piazza da dove ogni anno parte il corteo fascista, ci saremo noi e porteremo nel nostro quartiere una narrazione fondata sulla verità storica e contraria a ogni tipo di revisionismo", scrivono ancora. Sostengono che il 10 febbraio è il giorno "in cui intere pagine di storia vengono strappate via per saltare direttamente all'unica pagina che si vuole leggere dandone una falsa interpretazione". Le pagine strappate, dicono, "sono quelle degli anni '20 e '30 del '900" e accusano chi chiede giustizia per le foibe, chi chiede che vengano ricordati anche quei morti, di falsificare "a storia a favore di una propaganda fascista che vuole controbilanciare" quelle che secondo loro sono "due giornate che invece odiano": il Giorno della Memoria e il 25 aprile.

Difficile costruire una narrazione più faziosa di questa per cercare di boicottare il ricordo del massacro perpetrato dal generale Tito, la (vera) pulizia etnica messa in atto al termine della guerra. E per giustificare il loro antifascismo militante devono necessariamente sventolare il fantasma del fascismo e creare lo spauracchio senza il quale non esisterebbero. E così, mentre contestano la giornata che ricorda le vittime delle foibe, riescono a parlare anche di Elon Musk e della leader di Afd. Riescono a inserire anche la guerra tra Israele e Hamas, con riferimenti alla narrazione sul genocidio che viene portata avanti da un anno e mezzo, nonostante i numeri di Hamas siano stati tutti smentiti.

"Oggi è dunque nostro dovere lottare contro il revisionismo per rimettere al centro la verità storica, in modo da combattere chi oggi vuole cancellare il passato per opprimerci ancora una volta nel presente", dichiarano. Un modo come un altro per giustificare l'ennesima provocazione, quando saranno in piazza nella contro-manofestazione per il Giorno del Ricordo.

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