Ora i radicali vogliono cancellare pure la donna

La proposta di legge manda in cortocircuito il campo progressista. Le femministe insorgono contro radicali e associazionismo lgbtq+

Ora i radicali vogliono cancellare pure la donna
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Il mondo progressista che litiga e si getta fango addosso sul diritto all’aborto? Facciamo un po' di ordine. Tutto parte a giugno quando gli eredi di Pannella depositano in Cassazione una proposta di legge per superare l’obsoleta, a detta loro, legge 194. Secondo i Radicali, la legge che disciplina l’aborto presenta dei limiti di applicabilità dovuti al numero spropositato di medici obiettori che operano negli ospedali e nei consultori.

Il termine donna sostituito da "persona gestante"

Fino a qui niente di nuovo sotto il sole se non fosse per l’articolo 17 della proposta di legge che recita al comma 2: "Il riferimento al nome 'donna' è sostituito con il nome 'persona gestante'". I Radicali intendono abolire il concetto di donna perché non inclusivo e discriminante nei confronti di persone trans e non binarie. La locuzione “persona gestante” dunque sarebbe il vero progresso al quale ambire quando si parla di aborto.

Scoppia la pomemica e insorgono le femministe

La questione resta all’inizio sottotraccia finché appare sui social un manifesto a favore di questa proposta di legge. Il post recita: "Firma con noi. Una legge per tutt*", lasciando intendere che la battaglia non è più solamente per le donne ma si allarga ad altre categorie. Quell’asterisco è la miccia della rissa scoppiata nel campo progressista. A scendere nell’arena è Anna Paola Concia, ex deputata del Partito democratico che scrive: "Asterisco? Ma quale asterisco? Ma smettetela per favore, state facendo un danno incalcolabile al diritto alla interruzione volontaria di gravidanza delle donne, di tutte quelle donne che come me hanno lottato per voi".

Pronta la risposta di Giulia Crivellini, tesoriera di Radicali Italiani che ha dichiarato: “Esiste oggi la nostra proposta di legge di iniziativa popolare che estende il diritto all’aborto. […] Ha quindi dell’incredibile l’attacco alla scelta di utilizzare, le parole “persona gestante”, includendo così donne, persone trans e non binarie. Quella dei diritti non è una coperta corta, e dopo anni di violazioni della 194 e attacchi al diritto all’aborto è ora che tutte le forze progressiste indichino questa come una priorità”.

Scontro durissimo nel campo progressista

Due grandi schieramenti dunque; da una parte l’esercito della Concia composto da femministe e esponenti di arcilesbica, guerresche e battagliere quando vedono che la narrazione vuole abolire il termine donne riducendolo a “persone dotate di utero”. Una scelta lessicale che dal loro punto di vista ha dei risvolti dannosi per le battaglie femministe che portano avanti.

Dall’altra i sostenitori della proposta di legge e una porzione dell’associazionismo Lgbtq+ che lottano insieme per allargare la battaglia sull’aborto alle persone trans e non binarie e giocano in contropiede accusando la controparte con un anatema terrificante “TERF”. Ovvero "trans-exclisionary radical feminist", in sostanza Concia & friends vengono accusate di essere femministe che odiano i trans.

A farne le spese in passato di questa etichetta è stata la creatrice di Harry Potter, J.K.Rowling. La stessa è da anni bersaglio di minacce da parte della comunità LGBTQ+ per aver protestato pubblicamente contro la cancellazione del vocabolo donna: “Persone con le mestruazioni? Ricordavo ci fosse un’altra parola per dirlo…”

Il paradosso di una sinistra che si spacca da sola

I cortocircuiti del mondo progressista quindi non si placano ma anzi si allargano, già sulla differenza tra utero in affitto e gestazione per altri è in corso una grande battaglia, dove l’esercito della Concia sta con il primo termine e gli oppositori con il secondo.

Una vera e propria bagarre tutta in seno al campo progressista, impegnato in fondamentali scontri sull’identità di genere, la lingua inclusiva, le desinenze, gli asterischi….

Mentre il mondo vive il ritorno della storia, dal Covid alla guerra in ucraina, e gli stati ripensano e studiano soluzioni per decidere le traiettorie future delle proprie collettività, la sinistra si scanna e si divide ulteriormente. Da una parte la sinistra estrema e dall’altra l’estrema sinistra.

Chi vincerà questa battaglia? Questo poco importa ma nel frattempo compriamo i pop-corn.

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