- Ecco un altro martire della Rai. Anche Corrado Augias se ne va e passa a La7. Sostiene di farlo perché “questa Rai non mi piace”, non più governata dagli amichetti di una vita, ma soprattutto “per il gusto della sfida”. Nessuno che spieghi mai se guadagnerà più o meno di prima. Che poi è l’unico buon motivo per cambiare lavoro.
- Ps: ma con tutti i pipponi (si può dire?) che ci rifilano sui giovani che non trovano lavoro, le nuove generazioni che non sbocciano eccetera eccetera eccetera, a 88 anni e passa è davvero necessario occupare col proprio volto una prima serata a La7?
- "Che peccato - dice Carlo Calenda - La Rai smantellata nei contenuti ma non nelle peggiori pratiche e nel costo (diretto e indiretto) per i cittadini. Il tutto per una tragica confusione tra egemonia e egomania". Ma se Augias ha accettato il corteggiamento di Cairo, spiegatemi esattamente, la Rai cosa avrebbe dovuto fare? Fargli una statua? Alzargli lo stipendio? Lastricare d’oro l’ufficio in viale Mazzini?
- Chiara Geloni scrive: "Nell’intervista di oggi (ieri per chi legge, ndr) non solo Renzi si offre di votare la riforma costituzionale, ma le fa anche qualche critica da destra. I poteri del premier eletto direttamente, secondo lui, sono ancora troppo pochi. L’odio per la Costituzione”. Posto che qui nessuno la odia la Carta, ma se anche fosse quale sarebbe il problema? Me lo spiegate? Vi ricordo che esiste un meccanismo per modificarla, anche radicalmente, pensato dagli stessi "padri costituenti" estensori di quel testo che considerate sacro: dunque di cosa vi scandalizzate? Lasciateci liberi di modificarla: non sta scritto da nessuna parte che il patto tra cittadini e Stato, tra Stato e cittadini, debba essere “cristallizzato” ai voleri di Togliatti e De Gasperi.
- Questa fa ridere: quelli che oggi criticano la riforma del premierato, perché non ci sarebbe il limite dei due mandati, non hanno avuto nulla da ridire quando Re Sergio Mattarella ha accettato per la seconda volta il Quirinale. Vorrei far notare loro che neppure per il Colle esiste un vincolo sul numero dei mandati consecutivi e, anzi, sono stati proprio loro a far cadere (con Napolitano) quella che era almeno una prassi. Com’è che il rischio dittatura esplode solo se due giri di giostra li fa il premier ma non il Capo dello Stato?
- Accordo tra Italia e Albania per i migranti: il Belpaese realizzerà due centri di accoglienza per migranti a Tirana e ci spedirà almeno 3mila migranti recuperati in mare dalle nostre navi. Le battute si sprecano, ovviamente. Ma vedrete che non mancheranno neppure le critiche. Mi ci gioco dieci euro: domani si parlerà di “indegna deportazione” di “profughi” trattati come “merce di scambio. Scommettiamo?
- Il governo conferisce a Indi Gregory la cittadinanza italiana. Questo dovrebbe permettere ai genitori di portare la bimba di 8 mesi, affetta da una grave malattia, in Italia ed evitare l'attuazione della sentenza dell’Alta Corte britannica (staccare la spina e accompagnarla alla morte). Indi ha speranze di guarire? Poche. Rischia grosso a fare un viaggio così lungo fino al Bambin Gesù? Sì. Ma “qualche rischio” per i genitori è sempre meglio di “morte certa”. E ogni barlume di speranza in mamma e papà deve essere coltivato. Mi sembra irrazionale che un tribunale possa decidere, al posto dei genitori, come e quando far morire la loro figlia. Posso capire le ragioni mediche, l’idea che si tratterebbe di sofferenze inutili e tutto quello che volete. Ma come può un giudice sovrastare il diritto di tutela di chi quel figlio l’ha portato in grembo per nove mesi?
- L’amministrazione dell’asilo “Anne Frank” di Tangerhuette, in Sassonia-Anhalt, sta pensando di cambiare il proprio nome. La direttrice, Linda Schichor, ha avuto questa grande idea perché secondo lei la “storia” della bimba ebrea non è adatta ai bambini di oggi. E vabbè. Idiozia. Ma il vero motivo è che secondo la signora in questione i genitori dei bimbi immigrati “non sanno spesso che farsene” di Anna Frank. E quindi la cestinano, un mese dopo il massacro di Hamas e quando in tutta Europa dilagano gli attacchi agli ebrei. Ora, non so se si tratta di banale antisemitismo. Forse è solo stupidità. Ma di sicuro emerge il tipico errore occidentale: pur di “accogliere”, invece di chiedere a chi viene da fuori di adeguarsi alla nostra cultura preferiamo disconoscere le nostre radici. Finiremo male.
- "Su La7 ormai c'è solo cultura. Se n'è andato anche Augias, stanno tutti lì. Augias, Gramellini, Barbero, Cazzullo. Appena metti su La7 ti arriva una laurea a casa". Fiorello. Genio.
- Dal sondaggio della Stampa emerge un dato molto interessante. E riguarda Mattarella. Da giorni si vocifera di possibili dimissioni di Re Sergio nel caso in cui venisse approvata la riforma costituzionale: molte critiche sono state avanzate alla norma che impedirà al Quirinale di nominare senatori a vita. Bene.
Sapete cosa ne pensano gli elettori? Lo sintetizziamo così: "Chi se ne frega se non avremo più i Mario Monti, le Liliana Segre, i Renzo Piano o i Carlo Rubbia". Il 40,7% degli intervistati è favorevole allo stop alla nomina di nuovi senatori a vita. Evidentemente non hanno scaldato così tanto i cuori degli italiani.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.