"Costano meno che in Italia". Il sindacato di polizia zittisce le polemiche sull'Albania

Pur di attaccare il governo, le opposizioni cercano di far politica sulla pelle dei poliziotti. Il sindacato Cosip insorge: "Assicurare condizioni dignitose per gli appartenenti alle forze dell'ordine non è un privilegio, ma un dovere di ogni Stato"

"Costano meno che in Italia". Il sindacato di polizia zittisce le polemiche sull'Albania
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Strumentalizzare la polizia per fini politici. Da parte delle opposizioni che arrancano, anche gli agenti diventano strumenti per tentare la spallata al governo di Giorgia Meloni. Dal 2022, incapaci di accettare di aver perso le elezioni politiche, le sinistre cercano soluzioni per indebolire l'esecutivo e non si fanno scrupoli a usare anche le forze dell'ordine. Un "utilizzo" a correnti alterne, che a volte diventa attacco e a volte diventa difesa. Dipende da cosa fa più comodo alle opposizioni.

Ovviamente, i sindacati di polizia, come già hanno ampiamente dichiarato, non amano le strumentalizzazioni politiche e sono sono stanchi di essere tirati per la giacchetta. In più occasioni hanno ribadito di essere tutori della giustizia super-partes e come tali vogliono essere considerati. Ma il caso degli alloggi in Albania, usato dalle opposizioni per accusare il governo di sperperare i soldi pubblici solo per dare alloggi adeguati ai poliziotti in trasferta, ha fatto scattare la reazione del sindacato Coisp, che ha messo a tacere ogni polemica strumentale.

Lo stanziamento economico, pari a 9 milioni complessivi, 80 euro per agente per vitto e alloggio, spiega Domenico Pianese, Segretario Generale del sindacato di Polizia Coisp, "copre una cifra per operatore irrisoria". Una somma che sarebbe "assolutamente inadeguata a garantire le stesse condizioni in Italia, dove è impossibile trovare alloggio e pasti dignitosi con un budget così ridotto". Nel nostro Paese, per lo stesso numero di operatori, "ad esempio a Lampedusa, sarebbero di gran lunga superiori e rappresenterebbero un onere maggiore per lo Stato. Queste critiche, dunque, sono del tutto infondate e, anzi, ignorano il risparmio che questa scelta comporta".

Secondo il Coisp, "è paradossale parlare di sperpero quando si tratta solo di garantire condizioni adeguate ai nostri agenti, soprattutto considerando che la spesa totale per fronteggiare il fenomeno dell'immigrazione clandestina supera i due miliardi di euro l'anno". I costi per ogni migrante negli hotspot italiani, prosegue Pianese, "vanno dai 40 ai 60 euro al giorno, ai quali si sommano le spese di trasporto, di manutenzione, di utenze, di sicurezza antincendio e di assistenza sanitaria". Per i minori non accompagnati, sottolinea il segretario del Coisp, "il Ministero dell'Interno rimborsa ai Comuni circa 100 euro al giorno, una cifra nettamente superiore ai costi sostenuti per vitto e alloggio di un agente in Albania".

Assicurare condizioni dignitose per gli appartenenti delle forze dell'ordine, ci tiene a spiegare Pianese, "non è un privilegio, ma un dovere di ogni Stato. Ecco perché ribadiamo che garantire un alloggio adeguato a chi rischia la vita per proteggere i confini nazionali non è solo giusto, ma rappresenta una scelta di responsabilità economica e sociale".

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