"Legittimo l'attacco di Hamas". Moni Ovadia giustifica il massacro del 7 ottobre

L'attore si è lanciato in una giustificazione delle azioni condotte nel 2023 dall’organizzazione terroristica palestinese

"Legittimo l'attacco di Hamas". Moni Ovadia giustifica il massacro del 7 ottobre
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Stavolta ha davvero esagerato. «Legittima l’azione di Hamas il 7 ottobre». Forse l’ha esaltato l’accoglienza da star che gli ha riservato la Cgil toscana, forse ha avvertito nell’aria un clima di oltranzismo rappresentato dai gruppetti locali pro-Pal, ma Moni Ovadia a Massa ha davvero passato il segno, giustificando di fatto i massacri che 15 mesi fa hanno sconvolto Israele e il mondo occidentale. Stavolta l’attore è andato molto oltre la consueta denuncia di Israele - posizione sulla quale ha costruito e consolidato la sua immagine pubblica, politica e anche artistica.

Ospite di una sede istituzionale, il Consiglio provinciale, Ovadia si è lanciato in una giustificazione delle azioni condotte nel 2023 dall’organizzazione terroristica palestinese, tanto che perfino «il Tirreno», che ha riportato con ampio spazio la vicenda, ha parlato di un «intervento choc».

Il paradosso è che l’evento ospitato nella Sala della resistenza del Palazzo Ducale di Massa, la seduta solenne e aperta del Consiglio provinciale, era dedicata alla Giornata della memoria. Erano anche presenti tutti i sindaci del territorio, e le scuole. E in questo momento «sacro» Ovadia ha pensato bene di difendere in qualche modo, quello che resterà nella storia come il peggiore pogrom anti-ebraico dopo la Shoah.

Intanto ha spiegato che - a suo avviso - «la verità sul 7 ottobre verrà fuori ma già oggi sappiamo che 400 civili sono stati vittime di fuoco amico, israeliano, perché i militari avevano l’ordine di sparare su qualsiasi cosa si muovesse», quindi ha aggiunto che «è diritto e dovere di un popolo ribellarsi agli occupanti», tanto che secondo lui «l’azione di Hamas è stata pienamente legittima». «I crimini se ci sono stati, andranno giudicati» - ha precisato bontà sua - «ma l’azione in quanto tale resta perfettamente legittima».

Il delirio, racconta la cronaca locale, ha «strappato qualche timido applauso in un una sala attonita», poi le reazioni. Il sindaco di Pontremoli, Jacopo Maria Ferri, ha abbandonato l’aula. L’incontro - ha spiegato - si era trasformato «in un comizio ossessivo, delirante e sboccato contro Israele di questo attore Moni Ovadia, che peraltro non conoscevo», perciò «visto che l’iniziativa istituzionale era diventata un’altra cosa - ha aggiunto - ho deciso di togliermi la fascia tricolore di sindaco e andare via prima della fine del discorso». «Sono scappato, ho lasciato l’aula per quello che stavo sentendo, altri sindaci accanto a me erano inorriditi - racconta Ferri - L’alternativa era alzarsi e mettersi a urlare ma io mi sono sentito di fare così, togliermi la fascia e uscire, ho aspettato a farlo dopo la metà del discorso, ma essendo chiaro che si trattava di un comizio mi sono allontanato».

Il presidente della Provincia Gianni Lorenzetti ha dichiarato che «Ovadia si prenderà la responsabilità di quel che ha detto». «Sono state parole forti e provocatorie - ha commentato - La frase su Hamas certamente non mi trova d’accordo». «Come Provincia non censuriamo nessuno, siamo abituati ad ascoltare - ha concluso - Io ho condannato fermamente l’attacco terroristico del 7 ottobre».

Sul profilo della Cgil toscana - che aveva allestito due mostre sulla Palestina,

visitate dall’attore - ancora campeggia questa citazione dal «comizio» di Ovadia. «Se non si parla di quello che accade al popolo palestinese, la Giornata della Memoria diventa il trionfo dell'ipocrisia e della falsa coscienza».

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