Mancano due giorni all’annunciata manifestazione ProPal indetta a Roma fai Giovani Palestinesi che intendono sfidare i divieti imposti dal Viminale e scendere in piazza per rendere omaggio al “"giorno della rivoluzione", quel 7 ottobre 2023 in cui Hamas attaccò Israele.
La manifestazione del 5 ottobre è stata proibita per problemi di ordine pubblico e il Tar non ha dato ragione proprio ai Giovani Palestinesi che avevano fatto ricorso e, pertanto, chi manifesterà violerà la legge. Anche altri movimenti di estrema sinistra e centri sociali sono intenzionati a sfidare il divieto. Tra loro troviamo ben 23 sigle tra cui il Fronte Comunista, il Fronte della Gioventù Comunista, il Movimento No Tav, Osa, Cambiare Rotta, il Partito dei Carc, il Partito Comunista dei Lavoratori, il Partito Marxista-Leninista Italiano. E ancora, la Rete dei Comunisti, la Sinistra Anticapitalista, Ultima Generazione, l'Unione Sindacale di Base. Non mancano, poi, "realtà politiche e sociali", ossia centri sociali come il Csa Vittoria di Milano, Collettivo Hurriya di Pisa, Collettivo Zam di Milano, Frazione Internazionale Rivoluzionario, Iskra di Napoli, Non una di meno, Tendenza Internazionalista Rivoluzionaria e tante altre. Una situazione molto preoccupante visto e considerato anche che il centro islamico Imam Mahdi che si trova in zona Furio Camillo, a Roma, ha organizzato per oggi una veglia di preghiera in onore del leader di Hezbollah ucciso da Israele. Ovviamente, in queste circostanze, l’allerta delle forze di polizia è massima.
“Come ho detto qualche giorno fa in occasione dell’arresto del 17enne accusato di far parte dell’Isis, non esiste un Paese a rischio zero”, spiega a Il Giornale Felice Romano, segretario generale del Siulp che avverte: “È evidente che la situazione esplosiva che oggi c’è in Medio-Oriente amplia la possibilità che cellule dormienti, per iniziativa personale o per ordini dall’alto, diano concretezza a qualche azione dimostrativa”. La principale preoccupazione di Romano riguarda il rischio fanatismo “di chi, per andare sotto i riflettori di tutto il mondo con le manifestazioni pro Palestina, scenderà in piazza per dare sfogo a violenza e ad atti inconsulti”. Anche Fabio Conestà, segretario Generale Mosap, teme per le “infiltrazione dei soliti violenti che strumentalizzano qualsiasi evento per creare disordini e scontri, soprattutto con le forze dell’ordine impiegate in servizio di ordine pubblico". Domenico Pianese del Coisp giudica spiega: “I pro-Pal in sé per sé non sono pericolosi in quanto filo-palestinesi, ma lo sono perché sabato scenderanno in piazza con la chiara intenzione di violare le prescrizioni dell’autorità provinciale di pubblica sicurezza, quindi il prefetto e il questore”. Pianese non ha dubbi sul fatti che alcuni personaggi siano “pronti a incitare all’odio e alla violenza e a scontrarsi con la Polizia, che invece è lì per far rispettare il divieto”.
Per quanto riguarda il rischio attentati, invece, osserva: “Siamo sempre a rischio, specialmente dall’inizio del conflitto in Medio Oriente e sabato la situazione sarà molto complessa. Ma sono state rafforzate le misure di sicurezza in tutti gli obiettivi sensibili della Capitale e gli agenti in campo saranno almeno 1000, dedicati esclusivamente a contenere questa manifestazione non autorizzata”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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