Migranti, ancora un naufragio nel Mediterraneo: si cercano 20 dispersi

I migranti sono saliti in numero superiore su un barchino in metallo di 7 metri che è affondato tra la Tunisia e l'Italia: in 34 verso Lampedusa con la Guardia costiera. Si registra anche un morto

Migranti, ancora un naufragio nel Mediterraneo: si cercano 20 dispersi

Questa mattina si è consumata l'ennesima tragedia del mare nel Mediterraneo. Da giorni, infatti, sono riprese le partenze di migranti dal nord Africa, in particolare dalla Tunisia, approfittando delle buone condizioni meteorologiche e del mare agevole di queste ore. Se ne ha testimonianza dagli arrivi che si susseguono senza soluzione di continuità a Lampedusa ma anche dagli annunci di partenze che arrivano dall'altra sponda del mare e dalle notifiche di "avvenuto sbarco", con tanto di nazionalità e di numero di persone presenti in ogni convoglio, che arrivano dai profili specializzati in tal senso.

Ma non tutti i barchini riescono a raggiungere le sponde europee e italiane. Questa mattina una carretta del mare di 7 metri di lunghezza è affondata sotto il presumibile peso di oltre 50 migranti che vi erano stati caricare per raggiungere la piccola isola della provincia di Agrigento. L'evento si è verificato in zona Sar italiana, come spesso avviene quando si tratta di partenze dalla Tunisia, considerando la brevissima distanza tra il nostro Paese e quello nordafricano in questo braccio di mare. A individuare il barchino è stato nella notte un peschereccio impegnato in una battuta di pesca, come spesso capita in queste acque.

L'area è stata raggiunta rapidamente da un assetto della Marina italiana, la motovedetta Cp319 della Guardia costiera, che ha portato a bordo 34 migranti e una salma. Una volta effettuato il trasbordo, il veloce mezzo italiano si è diretto verso Lampedusa, dove i migranti sono stati trasferiti. Gli stessi hanno poi raccontano alle autorità che a bordo erano oltre 50 persone, pertanto ora i mezzi italiani sono impegnati nella ricerca degli eventuali dispersi nell'area. I migranti provengono tutti da Burkina Faso, Camerun, Costa d'Avorio, Guinea, Isole Comore e Sudan.

L'ennesimo gruppo di subsahariani che vengono fatti viaggiare dai trafficanti a bordo di imbarcazioni di metallo che a stento galleggiano e che vengono assemblate negli hangar nei pressi della costa tra Sfax e Monastir. Questa tipologia di imbarcazioni, che sono quanto di meno sicuro ci sia per affrontare il mare, vengono utilizzate esclusivamente dai migranti subsahariani, che pagano cifre comprese tra i 1600 e i 2000 dinari per partire alla volta dell'Italia.

I tunisini che lasciano il loro Paese illegalmente solitamente utilizzano barche più sicure, piccoli pescherecci in legno o gommoni. Parte delle quote dei subsahariani vengono girate proprio ai tunisini, una sorta di "mazzetta" per operare nel settore. I migranti portati dalla Guardia costiera verranno sentiti dalle prossime ore dalle autorità.

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