Milano scende in piazza per la causa palestinese. La protesta si svolge in pieno centro, Piazza dei Mercanti, dove una folla di poche centinaia di persone affolla i portici e zone limitrofe esibendo striscioni e slogan. Molteplici sono le bandiere palestinesi, alcune invece sono dei vari stati a maggioranza musulmana che sostengono la causa palestinese; in ultimo sparute bandiere rosse dei vari partiti comunisti e collettivi studenteschi di sinistra.
Israele paragonato ai regimi del terrore
Ed è proprio vicino a queste che incontriamo Stefano, 70 anni, bandiera con falce e martello in mano e un berretto con la scritta “free palestine”. Le sue parole sono chiarissime: “Partecipo a queste manifestazioni da 43 anni, la Palestina deve autodeterminarsi e poter avere un suo stato. Israele è un regime fascista che non rispetta le indicazioni dell’ONU”.
A questo punto gli mostriamo i video delle violenze, omicidi e stupri di Hamas la risposta è gelida: “è la diretta conseguenza del regime del terrore instaurato da Netanyahu”.
Gli attacchi al governo italiano
Ci addentriamo nella folla e conosciamo Amina, una ragazza tunisina che regge un cartello rosso che tradotto dall’inglese recita “c’era e ci sarà una Palestina”. Le chiediamo cosa la spinge in piazza: “voglio solo dire Palestina libera, basta soprusi sul popolo della Cisgiordania e della Striscia di Gaza”. Poi l’attacco a Salvini: “Dovrebbe studiare un po', esiste una differenza tra terrorismo e resistenza e lui non l’ha capita”.
E su cosa ne pensa delle violenze di Hamas e i rapimenti dei suoi coetanei afferma con voce spezzata: “Sono fake news, Israele commette peggiori tutti i giorni ma è chiaro che l’informazione è manipolata, mi aspetto di più da chi dovrebbe informare”.
In piazza anche studenti liceali italiani, Marco 15 anni ha le idee chiarissime e attacca il ministro Valditara: “È inutile che il ministro dell’istruzione mandi gli ispettori nelle scuole a causa del nostro sostegno alla Palestina e ad Hamas, noi studenti di sinistra siamo contro l’imperialismo israeliano e il loro sistema fascista. Questo governo non ci rappresenta”. Vuole parlare anche Chiara, 17 anni che spara a zero contro gli Usa: “In questi tempi di guerra imperialista in cui la Nato guidata dagli Stati Uniti ci sta spingendo verso la Terza guerra mondiale, noi diciamo grazie alla Palestina per la sua coraggiosa lotta contro l’oppressione. Finalmente è smascherato il neo-colonialismo occidentale”.
"Combatteremo fino alla morte per la Palestina"
Tanti poi i cori e gli slogan, dai più semplici come Palestina libera fino ai più efferati che in arabo inneggiano alla lotta “con il sangue con la mente e con l’anima combatteremo per la Palestina”.
I momenti più impressionanti arrivano quando lo speaker che arringa la folla urla: “Morte al sionismo! Ora e sempre resistenza contro il regime nazista sionista!”. Un sinistro parallelismo carico di odio.
Ed è proprio l’odio il sentimento prevalente, alle nostre domande su come si possa arrivare a una pace o se vi sia speranza di raggiungerla le risposte si fanno vaghe, le teste dicono no in silenzio. Sembra che nessuno la voglia e nessuno la cerchi. E di tutte le cose che abbiamo visto e sentito questa è sicuramente la più triste.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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