"Colpa di Ue e Italia". Le ong usano ancora i morti nel Mediterraneo a fini politici

Morti e dispersi in mare: due tragedie dei migranti nel Mediterraneo, ma le organizzazioni non governative preferiscono prendersela con il governo Meloni e le istituzioni europee: "Altre dieci persone uccise da loro"

"Colpa di Ue e Italia". Le ong usano ancora i morti nel Mediterraneo a fini politici
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Ancora morti nel Mediterraneo centrale, al largo di Lampedusa. I cadaveri di dieci migranti sono stati trovati nella pancia di una barca in legno, probabilmente soffocati e uccisi dai fumi del carburante. A bordo complessivamente c'erano 61 persone, spiega la ong Resqship: 51 sono state portate via, due delle quali privi di sensi, mentre altre 10 sono state trovate senza vita nella parte inferiore dello scafo. L'equipaggio è intervenuto anche con un'ascia per riuscire ad accedere all'interno del barcone. Il veliero Nadir di Resqship era a oltre 100 miglia dalle coste libiche, in acque internazionali a poco più di 40 miglia da Lampedusa, nei pressi dell'area Sar maltese. Il giorno prima aveva raccolto una segnalazione relativa a un altro barcone in pericolo, lanciata da Alarm Phone: 62 persone, affidate poi alla Guardia costiera.

Nadir ha quindi continuato a monitorare il mare fino alla tragica scoperta del natante con i dieci morti. I 51 sopravvissuti sono stati sottoposti alle prime cure sul veliero in attesa della loro evacuazione medica sollecitata con urgenza. "I nostri pensieri sono con le vittime e le persone in lutto. Siamo arrabbiati e tristi. La 'Fortezza Europa' uccide", è la dura accusa della ong tedesca. Ancora più forte la presa di posizione di "Mediterranea" su X: "La barca a vela civile Nadir di di Resqship ha soccorso stamattina 51 persone in pericolo a sud di Lampedusa. Purtroppo a bordo dell'imbarcazione alla deriva sono stati trovati anche 10 corpi senza vita. Altre dieci persone uccise dalle politiche italiane ed europee". Un modo per strumentalizzare politicamente la gestione (tutt'altro che semplice) del fenomeno migratorio su cui il governo Meloni sta battagliando da quando si è insediato a Palazzo Chigi anche in ambito Ue in vista, anche dell'imminente composizione della prossima Commissione Europea, e per il quale sono arrivati i primi risultati ufficiali positivi in termini di sensibile calo degli arrivi dalle coste africane e di morti in mare.

Allo stesso modo continuano gli sbarchi a Lampedusa: 173 migranti sono arrivati nella notte su tre imbarcazioni. A soccorrerli le motovedette di guardia di finanza e guardia costiera. Sulla prima, c'erano 103 persone, fra cui 3 minori, di nazionalità bengalese, sudanese, siriana ed egiziana. Ai soccorritori hanno detto di essere partiti dal porto di Zawia, in Libia. Un cadavere era anche su un altro barcone, naufragato questa notte a circa 120 miglia dalle coste italiane, al limite delle aree Sar di competenza della Grecia e dell'Italia con a bordo oltre 70 persone. Sul posto è intervenuta fin dalla notte la Guardia Costiera italiana a seguito di un "may-day" lanciato da un'unità da diporto francese che ha segnalato una barca semi affondata.

Ricevuto l'allarme, il Centro di Coordinamento del Soccorso Marittimo italiano (IMRCC) della Guardia Costiera di Roma, ha dirottato sul posto due mercantili in navigazione nelle vicinanze, un velivolo ATR42 della Guardia costiera e le motovedette CP305 e CP326 di stanza in Calabria.

Il corpo statale competente della sicurezza marittima ha recuperato 12 migranti facendo poi rotta a Roccella Jonica dove sono stati fatti sbarcare: uno di loro è deceduto subito dopo le operazioni di sbarco. Sono ancora in corso le ricerche dei dispersi che potrebbero essere circa 60. Le ricerche in zona sono attualmente in corso con assetti della Guardia costiera e di Frontex.

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