Niente carcere per i violenti di Askatasuna: il gip boccia le richieste di arresto

I violenti di Askatasuna non andranno in carcere: per loro solo obbligo di dimora serale o foglio di via per le violenze contro le forze dell'ordine

Foto di repertorio
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Niente arresto per i violenti di Askatasuna a seguito degli scontri del 1 maggio. Il gip di Torino ha respinto due richieste di misure cautelari in carcere per gli indagati Emiliano Coppola e Francesco Ferreri e tre ai domiciliari proposte dalla Procura. Nei giorni in cui il Comune di Torino ha disposto per il centro sociale l'inserimento nella lista dei beni comuni, il gip ha deciso che per i violenti del centro sociale sia sufficiente la misura dell'obbligo di dimora dalle 20 alle 8.

Nel capo d'imputazione si legge che gli indagati, assieme ad altre persone non ancora identificate "aderenti, o comunque solidali, ai centri sociali di area marxista e in particolare ad Askatasuna, usavano violenza nei confronti dei pubblici ufficiali disposti a tutela dell'ordine pubblico". E a seguito di quelle violenze, sono state cagionate "lesioni personali a una decina di operanti della Polizia". Quindi, un gruppo di rivoltosi ha usato violenza contro la Polizia di Stato nell'espletamento delle sue mansioni di ordine pubblico e l'unica misura che si è stati in grado di comminare è stata l'obbligo di dimora serale. Questo perché, scrive il gip nell'ordinanza letta dall'agenzia Agi, questo è un "valido deterrente" per reati analoghi.

Ma la decisione è stata accompagnata anche da un monito, per nulla dissimile da quello che le maestre fanno agli alunni più birichini della classe, perché gli indagati sono stati avvisati che "la violazione delle prescrizioni imposte comporterà l'aggravamento della misura e l'applicazione della custodia cautelare in carcere". Il messaggio che passa ai violenti è che si può fare violenza sulle forze dell'ordine senza subire conseguenze al netto di un blando obbligo di dimora serale. Questo nonostante siano state acclarate lesioni personali al personale delle forze dell'ordine.

Dopo la volontà del Come di Torino di legittimare un'occupazione che va avanti da quasi 30 anni e, quindi, l'illegalità perpetrata da Askatasuna, ora anche la beffa della non punizione dei violenti. Il totale delle misure cautelari eseguite questa mattina è stato di 12 e, tra queste, nessuna in carcere: tra obbligo di dimora (serale) e foglio di via è stata ancora una volta banalizzata la violenza sui pubblici ufficiali.

"La regolarizzazione del centro Askatasuna è la plastica dimostrazione di come il sindaco Lo Russo intenda rispondere alle azioni violente di questi facinorosi, ritenendole assolutamente compatibili con la visione di uno Stato di diritto", hanno denunciato questa mattina i sindacati di polizia in conferenza stampa.

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