I punti chiave
- 17 novembre: trasporto, scuola e pubblico impiego
- 20 novembre: proteste in Sicilia
- 24 novembre: manifestazioni nelle Regioni del Nord
- 25 novembre: tocca alla Cisl
- 27 novembre: la Sardegna scende in piazza
- 1 dicembre: sciopera il Sud
- 5 dicembre: i medici incrociano le braccia
- 22 dicembre: si ferma il comparto commercio
A tenere il banco in queste ore è il braccio di ferro tra il governo e sindacati per quanto riguarda lo sciopero generale di venerdì 17 novembre. Cgil e Uil sembrano essere disposte allo scontro con l'esecutivo, che dal suo canto - per bocca di Matteo Salvini, vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture - è pronto a intervenire stabilendo delle limitazioni orarie per evitare di bloccare il Paese. Ma è solamente un appuntamento di una raffica di manifestazioni che fino a Natale interesseranno l'Italia: ecco le date degli "stop" da cerchiare in rosso sul calendario.
17 novembre: trasporto, scuola e pubblico impiego
Allo stato attuale la Confederazione generale italiana del lavoro e l'Unione italiana del lavoro hanno confermato la proclamazione dello sciopero generale per la giornata del 17 novembre. Si scenderà in piazza per chiedere urgentemente di invertire la rotta, cambiando la politica economica e sociale portata avanti dal governo guidato da Giorgia Meloni. Tra tutte le tematiche spiccano pensioni, aumento dei salari e lotta all'evasione fiscale. Lo sciopero (di 8 ore o dell'intero turno) interesserà i dipendenti pubblici, i trasporti, i settori scuola e università. Si rischia la paralisi del trasporto nelle principali città.
20 novembre: proteste in Sicilia
La protesta contro la manovra raggiungerà la Sicilia lunedì 20 novembre. A discuterne sono stati gli esecutivi unitari di Cgil e Uil siciliane riuniti a Pergusa, che hanno deciso di replicare con lo sciopero generale e la manifestazione a carattere regionale. Alla base dell'azione vi sono temi come giovani, lavoro, istruzione e trasporti. Dura condanna anche verso il progetto dell'Autonomia differenziata. Fino alla prossima settimana si terranno assemblee nei luoghi di lavoro e iniziative territoriali.
24 novembre: manifestazioni nelle Regioni del Nord
Occhi puntati anche su venerdì 24 novembre, quando lo sciopero di 8 ore o dell'interno turno riguarderà tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori delle Regioni del Nord: nello specifico si tratta di Val d'Aosta, Piemonte, Alto Adige, Trentino, Friuli, Liguria, Lombardia, Emilia e Veneto. A Torino le conclusioni saranno affidate a Maurizio Landini della Cgil, mentre a Brescia sarà il turno di Pierpaolo Bombardieri della Uil.
25 novembre: tocca alla Cisl
Con un approccio meno ideologico rispetto a Cgil e Uil ma più improntato al dialogo con il governo, la Cisl scenderà in piazza Santi Apostoli a Roma sabato 25 novembre. Nella giornata di mobilitazione si chiederanno più risorse sulla sanità, sull'istruzione e sugli enti locali, tracciando la rotta per sbloccare le assunzioni e per adottare gli strumenti per contrastare la povertà. Nei giorni scorsi Luigi Sbarra, segretario della Confederazione italiana sindacati lavoratori, si è schierato contro il ricorso allo sciopero generale in questa fase perché "chiede ulteriori sacrifici ai lavoratori e rischia di trasferire tensioni e conflitto nelle imprese senza che queste abbiamo responsabilità". Nel suo giudizio sulla Legge di Bilancio ha affermato di vedere "molte luci".
27 novembre: la Sardegna scende in piazza
La Sardegna sciopererà lunedì 27 novembre. Per Fausto Durante, segretario della Cgil Sardegna, la manovra del governo Meloni "non affronta il crollo del potere d'acquisto dei salari e delle pensioni, non rispetta gli impegni per il rinnovo dei contratti, elude il tema del precariato e del salario minimo e interviene sulle pensioni peggiorando ulteriormente la situazione". Maurizio Landini chiuderà la manifestazione a Cagliari.
1 dicembre: sciopera il Sud
Nella giornata di venerdì 1 dicembre a incrociare le braccia per 8 ore o per l'intero turno saranno tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori delle Regioni del Sud. Saranno coinvolti Campania, Basilicata, Puglia e Calabria. Le manifestazioni e/o i presidi, con cortei e/o comizi, potranno essere organizzati - di comune intesa - in ogni capoluogo di provincia e/o regione. Alla manifestazione di Napoli è atteso Landini; a Bari è previsto l'intervento di Bombardieri.
5 dicembre: i medici incrociano le braccia
Nonostante il confronto avviato con il ministro della Salute Orazio Schillaci, per Anaao Assomed e Cimo-Fesmed è confermato lo sciopero di 24 ore dei medici e dirigenti sanitari di martedi 5 dicembre prossimo. Si ritiene che le misure inserite nella Legge di Bilancio non siano in grado né di risollevare il Servizio sanitario nazionale "dalla grave crisi in cui si trova" né di soddisfare le richieste della categoria. Al governo si chiede un segnale per evitare il collasso della sanità "che deve rimanere pubblica per garantire a tutti il diritto alla tutela della salute".
22 dicembre: si ferma il comparto commercio
Infine venerdì 22 dicembre si fermeranno le lavoratrici e i lavoratori dipendenti occupati nelle imprese del Terziario, Distribuzione e Servizi, della Distribuzione Moderna Organizzata e della Distribuzione Cooperativa. La giornata di sciopero è stata indetta dai sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs.
Il dito è puntato contro le associazioni datoriali di settore, accusate di non essersi mostrate disponibili a riconoscere alle lavoratrici ed ai lavoratori incrementi retributivi in linea con l'andamento inflazionistico.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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