
Domani, o comunque entro questa settimana, i tre indagati del "caso Gintoneria" verranno sentititi dal Gip: è possibile che il terzetto si avvalga della facoltà di non rispondere, ma questa è materia per gli avvocati. Al momento la posizione più pesante è quella di Davide Lacerenza, titolare del locale a pochi metri dalla Stazione Centrale a Milano dove, secondo l’accusa, si svolgeva un’attività di "reclutamento e sfruttamento della prostituzione, oltre al consumo e spaccio di stupefacenti". Diverso il ruolo contestato a Stefania Nobile (ex fidanzata di Lacerenza) coinvolta nell’inchiesta "perché - come spiega il suo avvocato - i proventi sono andati alla società di cui lei è ritenuta amministratrice di fatto"; più defilata l’eventuale responsabilità del terzo imputato: Davide Ariganello (braccio destro di Lacerenza) che avrebbe collaborato nell’organizzazione dei festini a base di "bamba" e sesso.
Intanto - osservando lo "show" dall’esterno - emergono tre ambiti distinti e separati: 1) quello giudiziario (legato, appunto, a presunti reati attinenti droga e prostituzione); 2) l’aspetto «folcloristico» (inerente a comportamenti e dialoghi che si commentano da soli, basta cliccare sui tanti video trash girati nel locale dall’autoproclamatosi «King delle notti milanesi»); 3) quello «moralistico» (in cui si finge di meravigliarsi di qualcosa che si svolge, da sempre, più o meno alla luce del sole anche se nella penombra di privé come quelli allestiti da Davidone&C.).
Non è un mistero infatti che escort e cocaina siano due "ingredienti" di un coktail molto richiesto in diversi locali d'Italia e nel mondo; se poi uno, per questo "cocktail", è disposto a spendere solo pochi spiccioli o svariate migliaia di euro, è una scelta personale: finché non si infrange la legge, ognuno è libero di spendere il denaro (la «fresca» si direbbe in via Napo Torriani, 15) come meglio crede.
Finora - vedendo lo spettacolo dall’esterno - i momenti più tragicomici restano quelli legati ai video postati da Davidone (e dal suo sempre sobrio "fratello", Filippo Champagne) dove si può ammirare un sottobosco di strani personaggi (tra loro perfino un "noto" giornalista) esaltarsi perché riescono a sciabolare una bottiglia usando, addirittura, "un bicchiere": abilità considerata il massimo della libidine nell’ambiente dei "Lacerenza boys". In un altro video spunta come ospite d’onore un ex "critico d’arte" ed ex "attore porno". E poi una marea di cummenda e figli di papà: molti col volto schermato nel rispetto dell’avviso esposto all’ingresso: "Chi non vuole farsi riprendere in video è pregato di dirlo alla reception".
Potrebbe
sembrare il bar frequentato dai mostri nel film "Guerre stellari", oppure il night dove Fantozzi, Calboni e Filini ordinano "tre cotches" e si fanno spennare da "signorine dell’alta borghesia". Invece era solo la Gintoneria...- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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