I punti chiave
Giorgia Meloni è arrivata a Lampedusa con Ursula von der Leyen. Con loro anche Matteo Piantedosi. Il convoglio con le loro vetture è stato bloccato da un gruppo di manifestanti che da giorni protestano contro i numeri enormi di migranti che arrivano quotidianamente sull'isola. I lampedusani hanno minacciato di non spostarsi fino a quando non avrebbero parlato con le autorità per esporre il loro malessere e il presidente del Consiglio ha deciso di scendere dall'auto per avere un colloquio con loro. Hanno mostrato disponibilità anche il presidente della Commissione europea e il ministro dell'Interno.
La visita sull'isola
"Come sempre io ci metto la faccia", ha detto Meloni parlando con i manifestanti, oltre 1000, che le hanno esposto il loro disappunto e le loro preoccupazioni. "Ce la stiamo mettendo tutta", ha proseguito il premier, che poi ha aggiunto: "Mandatemi una lettera in cui scrivete le problematiche dell'isola". La delegazione comprende il dramma dell'isola: "Stiamo lavorando per voi, anche le istituzioni europee sono oggi qui per voi". Quindi, ci ha tenuto a specificare: "Spero vi abbiano detto che poche settimane fa abbiamo fatto uno stanziamento di 50 milioni per l'isola, anche questo può fare la differenza". I lampedusani dopo il colloquio con la delegazione ha ringraziato e ha tolto il blocco stradale, lasciando che il convoglio raggiungesse l'hotspot. "Brava Giorgia, brava", hanno urlato tanti lampedusani cercando di farsi largo per avvicinarsi al premier quando è scesa dall'auto.
Dopo la visita nel centro di primissima accoglienza di Lampedusa, la delegazione si è recata al molo Favaloro, considerato come il "cimitero" dei barchini, una distesa di carrette del mare che inficiano l'attività di pesca degli isolani con inquinamento e problemi ecologici, oltre che con un vero e proprio blocco per le imbarcazioni locali. Qui si sono soffermate diversi minuti, hanno osservato, fatto domande e ascoltato. Hanno anche raccolto l'appello di un pescatore locale, che lamentava le difficoltà degli operatori del settore: "È 20 anni che c'è questa situazione". Il pescatore, dopo il colloquio con la delegazione, ha aggiunto: "Ci ha detto che ci farà lavorare".
La conferenza stampa
Durante il punto stampa organizzato all'aeroporto di Lampedusa, il premier Meloni, dopo aver ringraziato i lampedusani ha spiegato: "Come avete visto la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha immediatamente accettato l'invito a venire qui per rendersi conto della situazione a Lampedusa. Non lo considero tanto un gesto di solidarietà verso l'Italia ma un gesto di responsabilità dell'Europa verso se stessa perché i confini dell'Italia sono i confini dell'Europa". Il premier ha quindi aggiunto: "Qui è in gioco il futuro che l'Europa vuole darsi: il futuro dipende dalla capacità che Europa ha di affrontare le grandi sfide epocali". La resenza del presidente della Commisione europea è stata fondamentale sull'isola: "La presidente von der Leyen ha ritardato la sua partenza per New York per essere qui oggi".
Il premier, quindi, ribatte il concetto del blocco navale: "Continuo a dire che di fronte ai flussi non risolveremo mai il problema parlando di redistribuzione. L'unico modo di affrontare seriamente il problema è fermare le partenze illegali. Questo è quello che ci chiedono i cittadini ma anche i rifugiati". Per contrastare l'emergenza sbarchi "servono soluzioni serie, complesse e durature e serve che lavoriamo tutti nella stessa direzione", quindi una "efficace missione europea navale per contrastare gli scafisti e le partenze irregolari".
Ma l'Europa non basta a Lampedusa e per contrastare l'emergenza sbarchi: "Credo anche, e ne parleremo in settimana, che un maggiore coinvolgimento delle Nazioni Unite sia assolutamente necessario". Questo perché, sottolinea Meloni, "se qualcuno in Europa pensasse che la questione si risolve semplicemente solo nei confini italiani prende un abbaglio". Von der Leyen ha fatto eco al premier: "Per me è molto importante essere a Lampedusa oggi. Sono qui per offrire una risposta coordinata da parte delle autorità italiane ed europee". E ha aggiunto: "Saremo noi a decidere chi arriva in Europa e non i trafficanti". La migrazione, ribadisce von der Leyen, "È una sfida europea e richiede una risposta europea". Quindi: "L'Italia può contare sull'Ue".
Per quanto riguarda le iniziative da intraprendere in Italia, Meloni spiega: "Nel Consiglio dei ministri di domani porteremo la norma per estendere al massimo consentito dalle regole europee il
trattenimento ai fini del rimpatrio di chi arriva irregolarmente in Italia. E daremo mandato al ministero della Difesa di attivarsi immediatamente per realizzare le strutture necessarie".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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