Ennesima rissa tra migranti all'hotspot di Lampedusa. Il centro di primissima accoglienza dell'isola è spesso al centro di violenti scontri tra gli ospiti, che oltre a ferirsi tra di loro causano danno alla struttura, mettendo a repentaglio la sicurezza di tutti, anche degli operatori che lì lavorano per garantire loro le migliori condizioni di permanenza. A scatenare la rissa, ripresa da un altro ospite del centro, è stato un gruppo di subsahariani, ivoriani, almeno stando alle indicazioni fornite dagli stessi migranti. È stato necessario l'intervento degli uomini delle forze dell'ordine in tenuta antisommossa per ripristinare l'ordine. Questa è una delle conseguenze indirette dell'immigrazione incontrollata nel nostro Paese, dove queste scene non si vedono solamente nei centri di accoglienza ma anche nelle strade e in mezzo alla gente.
Le cronache raccontano sempre più spesso di stranieri che si affrontano nelle città con coltelli e machete, mettendo a repentaglio la sicurezza del Paese. Questo è anche uno dei motivi che ha portato i tunisini a scendere in piazza con le marce bianche, per chiedere al presidente Kais Saied di intervenire in modo deciso contro l'immigrazione irregolare. Gli irregolari provenienti dall'Africa subsahariana sono spesso personaggi che nella loro vita hanno lavorato esclusivamente al servizio delle bande armate che, da quelle parti, hanno il dominio del territorio per difenderlo dall'invasione di altri gruppi etnici.
Una situazione di caos ancestrale che con il movimento verso nord, prima in Tunisia e poi in Italia, di quegli stessi interpreti, si sta spostando altrove. I risultati sono le immagini che arrivano da Lampedusa e tutti gli altri video girati nelle nostre città. E si accusa anche l'Italia di non creare divisioni nette per etnia nei centri di accoglienza, come se fosse compito dell'Italia gestire anche queste situazioni. "E poi dite ancora che è colpa dei cattivi bianchi...", dice un nordafricano a commento del video della rissa, sottolineando implicitamente come ci sia, da parte dei migranti, l'abitudine alla vittimizzazione. "I neri sono davvero bestie", scrive un altro, evidenziando una certa insofferenza anche tra gli stessi africani.
Ma non solo, perché sono gli stessi africani a chiedere che l'Italia effettui le espulsioni di questi soggetti: "In questo tipo di situazione l'unica cosa da fare è rimetterli su un aereo diretto verso i loro Paesi". Soluzione che l'Italia sta cercando di attuare con il governo Meloni nonostante tutte le difficoltà che sussistono in questo tipo di azioni. "L'inconscio spesso si chiede perché sono nato nero", dice un altro, evidentemente in imbarazzo davanti alle immagini dei suoi simili in simili atteggiamenti. In Italia la situazione è esplosiva, si rischia una grave crisi sociale e un peggioramento ulteriore delle condizioni di sicurezza. "La misura è colma, non c'è più spazio.
Non si discute la solidarietà e la pietà, ma oggettivamente tutta l'Africa in Italia non ci sta", ha detto il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, intervenendo alla festa della Lega di Cervia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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