“Ti tiro la bottiglia”. La troupe di Fuori dal Coro aggredita dalla baby gang

Insulti alla Polizia e minacce ai giornalisti: nel centro storico di Parma la troupe di Fouri dal Coro è stata aggredita da una baby gang

baby gang a Parma
baby gang a Parma
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Insulti allo Stato e al ministro dei Trasporti Matteo Salvini. Aggressioni verbali nei confronti della Polizia e minacce gravissime ai giornalisti. Questa volta, a finire nel mirino delle baby gang, è la troupe di Fuori dal coro, la nota trasmissione condotta da Mario Giordano su rete 4. Il teatro della violenza verbale è il centro storico di Parma, ormai controllato dalle cosiddette baby gang.

L’episodio, filmato dalla troupe giornalistica, è tanto preoccupante quanto sintomatico del clima che si respira nelle città italiane. La giornalista della trasmissione di Giordano si avvicina ai ragazzi. E solo la telecamera infastidisce il gruppo di giovani. “Vai, vai”, esordisce il ragazzo. Da qui le prime minacce: “Lei deve andare via”. Le domande della giornalista sono tutto tranne che intimidatorie. “Posso fare die chiacchiere con voi?”, chiede. E aggiunge: “Volevo solo parlare con voi, posso?”. La situazione non fa altro che peggiorare. “Togli quella ca**o di telecamera”, attacca il giovane. Poi si passa alla minaccia più grave: “Ti tiro la bottiglia. “Non mi devi filmare, perché mi devi filmare, chi ca**o sei per filmarmi”, continua. “Vai via tu e la tua telecamera del ca**o”, intima il giovane che prende le parti degli altri suoi coetanei.

La situazione si calma ma, prima di andarsene, il giovane comincia ad insultare le istituzioni italiane. A partire dallo Stato: “Fanc**o a tutti quanti, vaffanc**lo allo Stato. Passando per il ministro delle Infrastrutture: “Salvini, figlio di pu*****”. Il riassunto della giornalista è chiaro: i giovani “non vogliono le telecamere” ma, esposti alle stesse, non esitano ad insultare le autorità italiane. Tornati in studio, Mario Giordano, collegandosi alla vicenda Ramy, non si esime dal commentare e denunciare l’insicurezza generale nelle piazze.

"Se un poliziotto o un carabiniere ferma un delinquente o un criminale non deve essere indagato, perché sta facendo il suo lavoro!", esordisce Giordano.

Il conduttore descrive quello che definisce “il mondo al contrario”, nel quale diventano eroi i criminali e “vengono messi sul banco degli imputati” i poliziotti. Un riassunto perfetto degli ultimi anni dove si è voluto minimizzare il problema delle baby gang e, allo stesso tempo, delegittimare l’operato delle forze dell’ordine.

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